80 anni dalla fine del nazismo: la barbarie della Seconda Guerra Mondiale è quella del capitalismo!

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In occasione dell'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, pubblichiamo, di seguito, due articoli de L'Etincelle, organo della Frazione Francese della Sinistra Comunista. Nel 1945, nel bel mezzo dell'isteria nazionalista, quando l'Europa veniva "liberata" dal nazismo dalle forze alleate, un pugno di militanti rivoluzionari manteneva viva la fiamma dell'internazionalismo proletario denunciando la guerra imperialista e tutti gli schieramenti in conflitto: la barbarie del nazismo non era il prodotto della "follia umana" ma del capitalismo decadente; gli Alleati, con i loro bombardamenti massicci o le loro bombe nucleari, non avevano nulla da invidiare in termini di barbarie ai loro avversari; il militarismo è rimasto, come lo è oggi, il modo di vivere del capitalismo decadente.

A rischio della loro vita, questi compagni hanno affisso manifesti, lanciato volantini sui treni in partenza per il fronte, hanno fatto appello a tutti i soldati e gli operai perché mostrassero la loro solidarietà di classe al di là delle frontiere, a cessare il fuoco e a deporre le armi, a unirsi tutti contro il capitalismo mondiale.

Manifesto: Contro la guerra capitalista, dobbiamo rispondere con la soluzione di classe, la guerra civile (L’Etincelle n. 1; Gennaio 45)

La guerra continua.

La "liberazione" aveva dato ai lavoratori la speranza della fine del massacro e della ricostruzione dell'economia, almeno in Francia.

Il capitalismo ha risposto a questa speranza con la disoccupazione, la carestia e la mobilitazione. La situazione che ha travolto il proletariato sotto l'occupazione tedesca è peggiorata; eppure non c'era più alcuna occupazione tedesca.

La Resistenza e il Partito Comunista avevano promesso democrazia e profonde riforme sociali! Il governo mantiene la censura e rafforza la sua gendarmeria. Si è dato a una caricatura della socializzazione nazionalizzando alcune fabbriche, con concessioni ai capitalisti! Lo sfruttamento del proletariato rimane e nessuna riforma può farlo scomparire. Eppure la Resistenza e il Partito Comunista sono ormai in completo accordo con il governo: si sono sempre fatti beffe della democrazia e del proletariato.

  • Avevano un solo obiettivo: la guerra.
  • Ce l'hanno ancora, e ora è la Sacra Unione.
  • Una guerra per la rivincita, per la riconquista della Francia, una guerra contro l'hitlerismo, proclamava la borghesia.

Ma la borghesia ha paura! Ha paura dei movimenti proletari in Germania e in Francia, ha paura del dopoguerra!

  • Deve mettere la museruola al proletariato francese; incrementa gli effettivi della sua polizia, che invierà domani contro di lui.
  • Deve usarlo per schiacciare la rivoluzione tedesca; ha mobilitato il suo esercito.

La borghesia internazionale la sta aiutando. L’ aiuta a ricostruire la sua economia di guerra per mantenere il proprio dominio di classe.

L'URSS fu la prima ad aiutarla e fece un patto con essa per combattere contro i proletari francesi e tedeschi.

Tutti i partiti, i socialisti, i "comunisti" la aiutano:

  • "Abbasso la quinta colonna, abbasso i collaboratori! Abbasso l'hitlerismo! Abbasso il fascismo!"

Ma tutto questo rumore serve solo a nascondere la vera origine della miseria attuale: il capitalismo, di cui il fascismo è solo il figlio.

  • Per nascondere il tradimento alle lezioni della rivoluzione russa, che si scatenò nel bel mezzo della guerra e contro la guerra.
  • Per giustificare la collaborazione con la borghesia al governo.
  • Rigettare il proletariato nella guerra imperialista.
  • Per fargli confondere domani i movimenti proletari in Germania per una resistenza fanatica all'hitlerismo!

Compagni lavoratori!

  • Più che mai la tenace lotta dei rivoluzionari durante la prima guerra imperialista, di Lenin, di Rosa Luxemburg e di Liebknecht, deve essere la nostra!
  • Più che mai, il primo nemico da sconfiggere è la nostra stessa borghesia!
  • Più che mai, di fronte alla guerra imperialista, si fa sentire la necessità della guerra civile!

La classe operaia non ha più un partito di classe. Il partito "comunista" ha tradito, ha tradito oggi, tradirà domani.

L'URSS è diventata imperialismo. Si appoggia alle forze più reazionarie per impedire la rivoluzione proletaria. Sarà il peggior gendarme dei movimenti operai di domani: sta già cominciando a deportare in massa i proletari tedeschi per spezzare tutta la loro forza di classe.

Solo la frazione di sinistra, che è emersa dal "cadavere in putrefazione" che sono diventate la Seconda e la Terza Internazionale, rappresenta oggi il proletariato rivoluzionario.

Solo la Sinistra Comunista si rifiutò di partecipare al depistaggio della classe operaia da parte dell'antifascismo e la mise in guardia fin dall'inizio contro questo nuovo agguato.

Essa sola ha denunciato l'URSS come il pilastro della controrivoluzione dopo la sconfitta del proletariato mondiale nel 1933!

Allo scoppio della guerra, essa rimase l'unica contro ogni unione sacra e proclamò la lotta di classe come l'unica lotta del proletariato, in tutti i paesi, compresa l'URSS.

Infine, solo essa intende preparare la strada al futuro partito di classe, rifiutando ogni compromesso e il fronte unico, e seguendo, imparando dalla storia, il duro cammino seguito da Lenin e dalla frazione bolscevica prima della prima guerra imperialista.

Lavoratori!

La guerra non è solo fascismo! È la democrazia e il "socialismo in un solo paese": l'URSS è l'intero regime capitalistico che, morendo, vuole distruggere la società!

Il capitalismo non può darti la pace; anche dopo la guerra, non può più darti nulla.

La risposta alla guerra capitalista è la soluzione di classe: la guerra civile!

Dalla guerra civile si passa alla presa del potere da parte del proletariato, e solo da essa può nascere una nuova società, un'economia per il soddisfacimento dei bisogni e non più di distruzione!

Contro il patriottismo e lo sforzo bellico!

Per la solidarietà proletaria internazionale.

Per la trasformazione della guerra imperialista in guerra civile.

La Sinistra Comunista (Frazione Francese)

Buchenwald, Maideneck : macabra demagogia

(l'Etincelle n° 6 ; giugno 1945)

Il ruolo delle SS, dei nazisti e dei loro campi di industrializzazione della morte fu quello di sterminare tutti quelli che si opponevano al regime fascista e soprattutto i militanti rivoluzionari[1] che sono sempre stati in prima linea contro la borghesia capitalista, qualunque forma essa assumesse: autarchica, monarchica o “democratica”, e qualunque fosse il suo capo: Hitler, Mussolini, Stalin, Leopoldo III, Giorgio V, Vittorio Emanuele III, Churchill, Daladier o De Gaulle,

La borghesia internazionale che, quando scoppiò la rivoluzione russa nell’ottobre del 1917, cercò di schiacciarla con tutti i mezzi possibili e immaginabili, che sconfisse la rivoluzione tedesca del 1919 con una repressione di una malvagità inaudita, che annegò nel sangue l’insurrezione proletaria cinese; la stessa borghesia che finanziò la propaganda fascista in Italia e poi quella di Hitler in Germania; la stessa borghesia che mise al potere in Germania l’uomo che lei aveva individuato come colui che doveva fare il gendarme d’Europa per suo conto; quella stessa borghesia oggi spende milioni  “per finanziare la messa in opera di una esposizione sui crimini hitleriani”, la realizzazione di film sulle “atrocità tedesche” per presentarli al pubblico mentre le vittime di queste atrocità continuano a morire, spesso senza cure, e gli sfollati che rientrano non hanno di che vivere.

Questa borghesia è quella che da un lato ha pagato il riarmo della Germania e dall’altro ha ingannato il proletariato trascinandolo nella guerra con l’ideologia antifascista, è quella che, in questa maniera, dopo aver favorito l’ascesa al potere di Hitler, se ne è servita fino in fondo per massacrare il proletariato tedesco e trascinarlo nella più sanguinosa delle guerre, nel macello più immondo che si potesse concepire.

È sempre quella stessa borghesia che invia i suoi rappresentanti con mazzi di fiori ad inchinarsi ipocritamente davanti alle tombe dei morti che lei stessa ha provocato perché incapace di dirigere la società e perché la guerra è la sua sola forma di vita.

È questa borghesia che noi accusiamo!

È lei che noi accusiamo perché i milioni di morti che essa ha provocato non sono che un’aggiunta a una lista, già ben troppo lunga, dei martiri della “civilizzazione” della società capitalista in decomposizione.

I responsabili dei crimini hitleriani non sono i tedeschi che per primi, nel 1934, hanno pagato, con 450.000 vite umane la repressione borghese hitleriana e che hanno continuato a subire questa impietosa repressione quando essa è stata portata anche all’estero. Così come i francesi, gli inglesi, gli americani, i russi, i cinesi, non sono responsabili degli orrori della guerra che essi non hanno voluto, ma che le loro borghesie hanno imposto loro.

Per contro, i milioni di uomini e di donne che sono morti lentamente nei campi di concentramento nazisti, che furono selvaggiamente torturati e i cui corpi stanno marcendo da qualche parte, che furono colpiti durante questa guerra mentre combattevano o sorpresi in un bombardamento “liberatorio”, i milioni di cadaveri mutilati, amputati, fatti a pezzi, sfigurati, sepolti sottoterra o marciti al sole, i milioni di corpi di soldati, donne, vecchi, bambini… questi morti reclamano vendetta.

E reclamano vendetta non contro il popolo tedesco che continua a pagare, ma contro questa infame borghesia, ipocrita e senza scrupoli, che non ha mai pagato, ma ha tratto profitto e che continua a schernire gli schiavi affamati, con le sue mani da maiali da ingrasso.

La sola posizione giusta per il proletariato non è rispondere agli appelli demagogici che mirano a perpetuare e accentuare lo sciovinismo mediante dei comitati antifascisti, ma la lotta diretta di classe per difendere i propri interessi, il suo diritto alla vita, la lotta di ogni giorno, di ogni istante fino alla distruzione di questo regime mostruoso, il capitalismo.

 

 

[1]Alcuni membri della Frazione Belga della Sinistra Comunista hanno lasciato la loro vita nei campi, così come dei membri della Sinistra Olandese ed ex membri del KAPD.

 

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