Submitted by RivoluzioneInte... on
Lo scorso dicembre, la CCI ha scritto alla TCI chiedendo di pubblicare la correzione di gravi falsificazioni sulla nostra organizzazione presenti sul sito web della TCI all’interno di un articolo intitolato “Sul quarantacinquesimo anniversario della fondazione della CWO[1]”.
La CCI non avrebbe richiesto tali rettifiche a un gruppo borghese. Non ci aspettiamo altro che bugie da quella parte, e denunciamo semplicemente tali calunnie come il marchio della classe nemica.
Se abbiamo chiesto alla TCI di correggere le importanti diffamazioni sulla CCI è perché consideriamo la TCI, nonostante le differenze politiche esistenti con questa tendenza, come facente parte del campo proletario internazionalista e abbiamo un interesse comune a correggere importanti deviazioni dalla verità sulla storia della Sinistra comunista[2].
Speravamo che la TCI riconoscesse queste importanti imprecisioni e allo stesso tempo accettasse di correggerle, o che ci fornisse prove per confutare le nostre correzioni.
Purtroppo, la TCI ha risposto con rabbia alla nostra richiesta, rifiutando di pubblicare qualsiasi correzione, e affermando che la nostra richiesta era una “provocazione” o un “gioco politico”. Nella sua risposta ha dichiarato che questa era la sua ultima parola sull’argomento e che questa corrispondenza era ormai chiusa[3].
Nonostante questo rifiuto, la CCI ha scritto di nuovo sperando di creare un cambiamento di stato d’animo, spiegando che la nostra richiesta di rettifica non era una provocazione o un gioco, né una polemica sull’interpretazione che la CWO dà della propria storia o un tentativo di imporre la nostra interpretazione di questa, ma il desiderio di mettere le cose in chiaro. E abbiamo notato nella nostra seconda lettera che, nonostante il rabbioso rifiuto della CWO di pubblicare le nostre correzioni, la sua risposta non confutava affatto i fatti in questione, che erano effettivamente come li avevamo descritti. Ma la TCI è stata coerente su un punto: ha mantenuto il suo rifiuto unilaterale e tre mesi dopo non aveva ancora risposto alla nostra seconda lettera.
Se oggi pubblichiamo questa corrispondenza con la TCI è perché è visibilmente impossibile raggiungere un accordo negoziato con loro, e perché consideriamo le falsificazioni abbastanza gravi da richiedere una correzione pubblica. A causa del rifiuto della TCI di discutere in privato di una correzione pubblica reciprocamente accettabile, che avremmo preferito, siamo costretti noi stessi a rendere pubblici i fatti.
La nostra prima lettera:
La CCI alla TCI
08/12/2020
Cari compagni,
Vi chiediamo di pubblicare la seguente correzione sul vostro sito web:
“Abbiamo scoperto sul vostro sito web un articolo intitolato “On the Forty-Fifth Anniversary of the Founding of the CWO” che contiene una serie di falsità che diffamano la nostra organizzazione. Tre di queste sono particolarmente rilevanti e devono essere corrette:
In primo luogo, l’articolo afferma che la CCI ha “calunniato” Battaglia Comunista riguardo alle sue origini nel Partito Comunista Internazionalista nel 1943: “Abbiamo anche scoperto che le calunnie della CCI secondo cui [il PCInt] avrebbe lavorato “all’interno dei Partigiani” erano false, la questione è che il PCInt ha lavorato ovunque fosse presente la classe operaia”.
Una lettera di Battaglia Comunista alla CCI, ripresa nell’articolo “Les ambiguïtés sur les «partisans» dans la constitution du parti communiste internationaliste en Italie” pubblicato nel numero 8 della Rivista Internazionale nel 1977 (e in italiano nel n°7 di Rivoluzione Internazionale), diceva:
“I compagni che lo costituirono [il Partito Comunista Internazionalista] provenivano da quella Sinistra che in Italia e all’estero per prima aveva denunciato la politica controrivoluzionaria del blocco democraticista (comprendente i partiti d’osservazione staliniana e trotskista) ed aveva per prima e da sola operato all'interno delle lotte operaie e delle stesse file partigiane per chiamare il proletariato alla lotta contro il capitalismo, di qualunque regime si ammantasse.
I compagni, che Révolution Internationale vorrebbe far passare come “resistenziali”, erano quei militanti rivoluzionari che facevano opera di penetrazione nelle stesse file partigiane per diffondere principi e tattica del movimento rivoluzionario e che per questo impegno giunsero anche a pagare con la vita”.
Il Partito Comunista Internazionalista, da cui si è formata Battaglia Comunista, ha agito e penetrato le fila dei Partigiani, secondo la sua stessa testimonianza. Così, l'affermazione e la critica di questo fatto da parte della CCI non sono in alcun modo una calunnia.
In secondo luogo, l’articolo afferma:
“nel 1980, la Terza Conferenza della Sinistra Comunista Internazionale (a Parigi) ha portato all’abbandono delle Conferenze da parte della CCI e di altri piccoli gruppi”.
Affermare che la CCI ha abbandonato le Conferenze è una pura falsificazione della realtà, una falsificazione che è di fatto contraddetta da ciò che è scritto prima nel vostro articolo:
“Alla riunione [della Terza Conferenza], la CWO e il GCI belga hanno annunciato separatamente che non avrebbero partecipato alla conferenza successiva. La CWO non ha consultato il PCInt [cioè Battaglia Comunista] prima di ciò, ma il PCInt, nella qualità di promotore delle Conferenze, ha cercato di recuperare qualcosa proponendo un nuovo criterio per la conferenza successiva che avrebbe soddisfatto (o così pensava) alcuni elementi come la CWO e il GCI, e che avrebbe costretto la CCI a prendere una posizione più chiara. Non è andata come suggerisce la CCI, cioè che il solo scopo della risoluzione era di escluderla. Questa ha cercato di ottenere dal PCInt una modificazione dei criteri per continuare a mantenere una posizione poco chiara sulla questione del partito. Il PCInt si è attenuto alla formulazione originale e la delegazione della CWO ha deciso di sostenerla.”
Come si vede, non è stata la CCI ma la CWO che voleva abbandonare le Conferenze. Il PCInt, per “salvare qualcosa”, introdusse un nuovo criterio (che si rifiutò di cambiare, ma che la CWO sostenne) per la partecipazione alla conferenza, criterio che la CCI non poteva accettare. Il dibattito sulla natura del partito tra i gruppi presenti alle Conferenze è stato artificialmente chiuso. La CCI è stata di fatto esclusa dai due gruppi, non ha mai abbandonato le Conferenze.
In terzo luogo, l'articolo afferma:
“Quando la CCI ha cominciato a fare irruzione nelle case private (apparentemente per recuperare ciò che gli apparteneva), compresa la casa di JM che era uscito assieme agli scissionisti, Aberdeen l’ha minacciata di chiamare la polizia”.
L’affermazione secondo cui la CCI “avrebbe fatto irruzione nelle case private” è una bugia maliziosa ripetuta più e più volte dai parassiti come il defunto “Communist” Bulletin Group di Aberdeen, che gli ha permesso di giustificare il furto di materiale della CCI e di giustificare le sue minacce di chiamare la polizia contro la CCI. L’insinuazione dell’articolo, che utilizza l’avverbio “apparentemente”, suggerendo così l’idea che il recupero del suo materiale da parte della CCI non fosse che un pretesto per intimidire, è un’altra menzogna messa in giro dai parassiti per giustificare le proprie nefandezze.
Uno dei principi che ha permesso di differenziare la tradizione della Sinistra Comunista dallo stalinismo e dal trotskismo è quello di dire la verità e di smascherare le bugie della controrivoluzione, specialmente la falsificazione dei fatti storici da parte di quest’ultima. Questo principio sull’accuratezza dei fatti è particolarmente importante nella storia della Sinistra Comunista. Le falsificazioni dell’articolo devono essere corrette per dare un quadro veritiero di questa storia alle nuove generazioni di militanti comunisti.
L’articolo è presente sul vostro sito web già da un bel po’ di tempo, e può essere stato visto da numerosi lettori; è per questo che chiediamo che la correzione di cui sopra appaia entro due settimane con il testo in un posto ben visibile sul vostro sito web.
Saluti comunisti,
La CCI”
La nostra seconda lettera
Anche se ha rifiutato di pubblicare questa lettera, la TCI ha effettivamente confermato le nostre correzioni, come abbiamo esposto nella nostra seconda lettera:
“Abbiamo preso nota che nella vostra lettera confermate la validità delle correzioni che vi avevamo richiesto:
- Non è una calunnia della CCI dire che il PCInt entrò tra i partigiani alla fine della Seconda Guerra mondiale in Italia: “I membri del PCInt entrarono tra i partigiani per strappare i lavoratori all’antifascismo, allo stalinismo (e al CLN)”.
- Non è stata la CCI ad abbandonare le Conferenze della Sinistra comunista: “[il PCInt] non voleva certo che gli inviti concreti a partecipare alle Conferenze si riducessero alla sola CCI”. (in altre parole, non c’era alcuna possibilità che la CCI si rifiutasse di partecipare alle Conferenze).
- La CCI non ha commesso alcuna “irruzione” nel recupero del suo materiale politico nel 1981: “Per quanto riguarda le “irruzioni”, avete ragione.”
I fatti in questione, che noi rettifichiamo nella nostra prima lettera e confermiamo nella seconda, e che la CWO non contesta ma si rifiuta di rettificare pubblicamente, non sono evidentemente una banalità, ma riguardano direttamente aspetti importanti dell’integrità delle posizioni della CCI. L’articolo della CWO vorrebbe far credere che il diverso comportamento espresso nei confronti dei partigiani in Italia durante la Seconda Guerra mondiale dagli antenati della CCI - la Sinistra Comunista di Francia - rispetto al PCInt, che permette di comprendere la diversa traiettoria intrapresa dalle due diverse organizzazioni nel corso degli anni '40 – sarebbe costruita sulla “calunnia”.
Poi l’articolo dice che abbiamo abbandonato le Conferenze Internazionali della Sinistra Comunista degli anni ‘70 laddove invece le abbiamo difese con le unghie e con i denti. L’impatto negativo del fallimento di queste Conferenze si fa sentire ancora oggi. E infine, l’articolo sostiene che la CCI, che ha sempre difeso l’organizzazione rivoluzionaria e il suo comportamento onesto, avrebbe utilizzato lo stesso tipo di comportamento da canaglie di coloro che hanno cercato di distruggerla con furti, calunnie e minacce di chiamare la polizia. In una parola, in un modo che è totalmente contrario ai fatti, siamo noi che siamo ritratti nell’articolo come calunniatori, canaglie e disertori.
Non si tratta di esagerazioni polemiche, ma di menzogne che ci diffamano.
È ovvio che la CCI è obbligata a difendersi pubblicamente da tali calunnie.
La CWO ha voluto che la sua storia permettesse ai nuovi membri e ai contatti di conoscere il “fondamento della nostra coscienza e delle nostre prospettive politiche attuali”. E come tale, la sua storia non poteva non avere un taglio polemico, dato che il suo passato si sovrappone in vari casi a quello della CCI. Ma questa è una ragione in più per attenersi ai fatti in modo da permettere ai nuovi militanti di conoscere la storia reale delle sue differenze con le altre tendenze. La convinzione profonda di nuovi militanti nelle posizioni della TCI, o di qualsiasi altra tendenza della Sinistra Comunista, non può basarsi su denigrazioni e falsificazioni di altre tendenze. Al contrario, la formazione di nuovi militanti della Sinistra Comunista richiede la conoscenza dei fatti.
Purtroppo, come dimostra l’esito della richiesta della CCI alla TCI, la determinazione collettiva a difendere la verità all’interno di tutta la sinistra comunista – una parte della sua tradizione storica - nonostante i reciproci disaccordi politici è sempre più dimenticata, e il tentativo di rettificare le falsificazioni viene considerato dalla TCI come un tentativo di “fare giochetti”. Per esempio, la richiesta fatta dalla CCI di essere onesti nei fatti è considerata essa stessa disonesta. E quindi negata.
Questo miserabile disinteresse per la messa in chiaro, tuttavia, è una deviazione abbastanza recente dalla tradizione della sinistra marxista e della sinistra comunista in particolare.
“La verità è rivoluzionaria” - Marx
La natura rivoluzionaria della verità ha un significato generale per il marxismo in quanto la sequenza dei cambiamenti storici da un modo di produzione ad un altro nel corso della storia umana può essere compresa scientificamente e quindi accuratamente solo come il risultato della lotta di classe. E ha un significato particolare per la lotta della classe operaia, che cerca di smascherare le bugie che la classe capitalista usa per giustificare il suo regno di sfruttamento spietato, di crisi economica e miseria, di guerra senza fine e di catastrofi. Poiché la prospettiva comunista del proletariato rivoluzionario non è quella di giustificare una nuova forma di sfruttamento, ma di abolire le classi e di creare una società di libera associazione di produttori, la ricerca della verità è la principale arma politica e teorica della classe operaia e delle sue minoranze comuniste, sia contro la borghesia che per rafforzare le proprie file.
Lo sviluppo teorico, politico e organizzativo della tradizione marxista si è svolto principalmente attraverso una polemica accurata sui fatti. Si ricordano le famose polemiche condotte da Marx ed Engels contro gli Hegeliani di sinistra (La Sacra Famiglia, L’ideologia tedesca), contro Proudhon (Miseria della filosofia), l’Anti-Dühring, la Critica del Programma di Gotha, la polemica di Rosa Luxemburg contro Eduard Bernstein (Riforma sociale o rivoluzione?), la polemica di Lenin contro i populisti russi in Che cosa sono gli amici del popolo e come lottano contro i socialdemocratici?, ecc. Sono tutte basate su ampie citazioni di scritti e resoconti precisi ed evidenti di azioni di coloro che sono oggetto di critica, e sono quindi tanto più forti e veementi. Al tempo stesso, la tradizione marxista è stata risoluta a rispondere pubblicamente alle accuse sulla sua politica, e più in particolare a smascherare calunnie e manovre al servizio del campo nemico, come attraverso il libro di Marx sulla spia di polizia Herr Vogt, o il rapporto della Prima Internazionale sulla cospirazione di Bakunin.
Questi principi di onestà e di precisione cominciarono a indebolirsi nel campo marxista con la degenerazione opportunista della Seconda Internazionale. Dopo il crollo di quest’ultima nel 1914 e l’appoggio della maggior parte dei partiti socialdemocratici alla guerra imperialista, seguiti dall’odio attivo contro l’ondata rivoluzionaria che emerse nel 1917, le calunnie contro la sinistra marxista internazionale si intensificarono e furono il preludio al tentativo di sterminare i suoi militanti. Le calunnie contro Rosa Luxemburg sulla stampa socialdemocratica, per esempio, crearono il clima per il suo assassinio nel 1919. Lenin e Trotsky sfuggirono allo stesso destino nell’estate del 1917 dopo essere stati accusati di essere agenti tedeschi dai menscevichi e da altri.
La lunga controrivoluzione staliniana che seguì l’ondata rivoluzionaria del 1917-23 intensificò questo attacco ai principi e all’onore dell’avanguardia rivoluzionaria in nome dello stesso marxismo e della classe operaia, un’ipocrisia senza precedenti nella storia. Gli attacchi staliniani, presentati sotto la veste di “polemiche marxiste”, miravano a distruggere coloro che avevano conservato l’essenza internazionalista del programma marxista di fronte alla degenerazione della Rivoluzione d’Ottobre e dell’Internazionale Comunista, cioè l’Opposizione di Sinistra di Trotsky, ma soprattutto le Sinistre Comuniste di Germania e Italia. Le falsificazioni della storia, le menzogne e le denigrazioni furono il terreno fertile per le espulsioni, le incarcerazioni, le torture, i processi farsa e gli assassinii.
Trotsky ha cercato di mantenere la vera tradizione marxista con la Commissione Dewey che, nel 1936, ha svelato le macchinazioni dei processi di Mosca con prove sistematiche e dettagliate.
Ma il trotskismo si è unito al campo borghese nella seconda guerra mondiale abbandonando l’internazionalismo, e in questo modo i suoi metodi sono diventati più o meno quelli della controrivoluzione staliniana e socialdemocratica. La menzogna e la calunnia sono diventate dei comportamenti normali nella sinistra e nell'estrema sinistra della controrivoluzione borghese. Solo la Sinistra Comunista è rimasta dalla parte del proletariato e della difesa della verità durante il massacro imperialista del 1939-45. E anche oggi, la Sinistra Comunista deve far fronte e prendere chiaramente le distanze dai metodi spregevoli della sinistra controrivoluzionaria.
Con la rinascita della tradizione della Sinistra Comunista dopo il 1968, nonostante il peso del settarismo all’interno dei vari gruppi e la difficoltà per i nuovi militanti a rompere con le tare del gauchisme, la necessità di uno sforzo comune per ristabilire la verità fu reciprocamente riconosciuta dai vari gruppi. Come dimostra la lettera della CCI alla CWO, la CCI pubblicò nel 1977 nella sua Rivista Internazionale la richiesta di Battaglia Comunista (cioè il PCInt/TCI) di una correzione dell’articolo sui Partigiani e le origini del PCInt. E all’epoca la richiesta del PCInt faceva riferimento al principio rivoluzionario della verità storica, episodio che ricordiamo nella nostra seconda lettera alla TCI:
“Nel 1976, il compagno Onorato Damen, a nome dell’esecutivo del Partito Comunista Internazionalista, ha inviato una lettera alla nostra sezione in Francia chiedendo che fossero rettificate alcune affermazioni contenute in una polemica con il PCI bordighiano pubblicata nel n. 29 del nostro giornale Révolution Internationale. Protestava, in particolare, contro ciò che avevamo scritto sulla politica del Partito riguardo alla questione dei partigiani. E concludeva la sua lettera con le seguenti righe: “vorremmo che tutti i rivoluzionari sapessero condurre un serio esame critico delle posizioni sui principali problemi politici della classe operaia di oggi, documentandosi con la serietà che è propria dei rivoluzionari, quando si tratta di ritornare (e questo è qualcosa che è sempre necessario) sugli errori del passato.” Abbiamo pubblicato l'intera lettera nella Rivista Internazionale n. 8, con, naturalmente, la nostra risposta.
Pertanto vi chiediamo: pensate forse che il compagno Damen e l’esecutivo del PCint fossero impegnati in qualche tipo di provocazione, o qualche “gioco politico”, quando ci hanno chiesto di pubblicare una rettifica?
Naturalmente, ci può essere una controversia sulla realtà dei fatti. Nella Rivista Internazionale n°87, per esempio, abbiamo pubblicato una lettera della CWO (scritta come “provocazione” o come “gioco politico”?) che sosteneva che c’erano falsificazioni in una precedente polemica con il PCInt. Noi sostenemmo invece che in realtà gli elementi in questione erano veri.”
Più recentemente, nel corso dell’ultimo decennio, questa tradizione rivoluzionaria ricordata da Onorato Damen è stata dimenticata, in parte a causa del fallimento delle Conferenze della Sinistra Comunista di cui abbiamo parlato prima, e a causa dell’emergere di una mentalità, anche se combattuta con tutte le sue forze dalla CCI, di andare “ognuno contro tutti gli altri”, in cui il principio di onestà all’interno della Sinistra comunista è stato sempre più dimenticato. Il principio della discussione e dell’azione comune stabilito da Marx nella Prima Internazionale, così come l’etica di tutte le tendenze all’interno del movimento proletario, sono stati sempre più ignorati. In concomitanza con questo fallimento, ed esacerbandolo, c’è stata una proliferazione di gruppi, spesso nient’altro che blogger scontenti, che dichiarano a parole di appartenere alla Sinistra Comunista, ma la cui vera funzione è di denigrare e calunniare questa tradizione organizzata del Comunismo di Sinistra. Quest’ultimo, nel suo insieme, non è riuscito finora a serrare i ranghi contro questo fenomeno maligno che indebolisce ulteriormente il principio di onestà all’interno della sinistra comunista[4].
L’affare del Circulo
La contaminazione da parte delle pratiche disoneste del gauchisme, i cui sintomi appaiono nelle falsificazioni della CWO nell’articolo sulla sua storia, ricorda un precedente episodio dello stesso tipo, l’infame scandalo dell’“Affare del Circulo”, quando la TCI (che si chiamava ancora Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario, BIPR) ripubblicò sul proprio sito web, senza l’ombra di una critica, una sfilza di calunnie contro la CCI, la cui origine era un gruppo immaginario dell’America Latina chiamato “Circulo de Comunistas Internacionalistas”.
Nei primi anni 2000, la CCI cominciò a discutere con un gruppo in Argentina sulle posizioni e i principi organizzativi della Sinistra Comunista e sull’analisi del movimento dei piqueteros che si era sviluppato in quel paese nel dicembre 2001. Di conseguenza, questo gruppo, il Nucleo Comunista Internacionalista, lanciò un appello internazionale ai gruppi della Sinistra Comunista per organizzare delle discussioni, appello al quale purtroppo solo la CCI rispose positivamente. Il NCI pubblicò anche una presa di posizione di condanna delle azioni di un gruppo parassita contro la CCI[5].
Tuttavia, le difficoltà che incontrano i nuovi gruppi che si avvicinano alla sinistra comunista sono state messe a nudo da un episodio strano e distruttivo.
Un individuo ambizioso all’interno del NCI (che chiameremo il Cittadino B) sviluppò un comportamento chiaramente da avventuriero all’interno del gruppo, assumendo le sembianze di un guru, e richiese di essere immediatamente integrato nella CCI. Quando le condizioni di questa richiesta furono respinte, si vendicò sostenendo che il NCI si era trasformato nel “Circulo de Comunistas Internacionalistas”, un gruppo politico immaginario! Questa scandalosa usurpazione veniva effettuata all’insaputa degli altri membri del NCI.
In nome di questo fantomatico gruppo, il “Circulo”, il cittadino B iniziò a pubblicare delle prese di posizione su Internet e sul suo account personale, ribaltando le precedenti posizioni del NCI contro il parassitismo, anzi appoggiando gli attacchi di quest'ultimo contro la CCI.
La prima di queste prese di posizione fu distribuita in forma cartacea ad una riunione pubblica della TCI a Parigi proprio dal gruppo parassita GIGC[6]. In essa si poteva leggere:
“È la voce unilaterale della CCI che, adottando le nefaste lezioni dello stalinismo del 1938 per liquidare la vecchia guardia bolscevica, cerca oggi di fare la stessa cosa: liquidare politicamente i compagni rivoluzionari per il semplice fatto di non essere d’accordo con la sua linea politica.”
E non abbiamo solo Stalin, ma anche Goebbels:
“È necessario porre fine alla calunnia e alla politica di Goebbels di mentire e mentire ancora e ancora, in modo che rimanga qualcosa.”
Tutta questa spazzatura calunniosa contro la CCI, che proviene dalle prese di posizione di questo falso “Circulo” senza la minima prova a sostegno, è stata pubblicata senza commento e senza il minimo tentativo di verifica, in diverse lingue, sul sito web della TCI. L’inesistente Circulo fu addirittura salutato da quest’ultima come un reale contributo nelle file dei rivoluzionari.
La CCI, allarmata dal fatto che sul sito web di un gruppo della Sinistra Comunista fossero pubblicate delle calunnie contro un’altra tendenza della Sinistra Comunista, scrisse immediatamente alla TCI fornendo le prove che il Circulo era la grottesca invenzione di un avventuriero e chiedendo alla TCI di pubblicare il suo testo di rettifica contro questa oltraggiosa calunnia. Ci sono volute tre lettere della CCI e tre settimane prima che questo avvenisse. Ma il problema non si ferma lì.
Intanto la CCI aveva contattato gli altri membri del NCI per corroborare i fatti, scoprendo così che questi erano rimasti sbalorditi nell’apprendere dell’usurpazione e delle calunnie del Cittadino B e del suo Circulo, decidendo di scrivere loro stessi una presa di posizione per denunciare questa impostura e sostenere i fatti presentati dalla CCI[7].
Venendo a sapere di questo contatto, il cittadino B raddoppiò le calunnie del suo primo testo producendo una seconda invettiva:
“… queste telefonate non erano innocenti. Avevano la subdola intenzione di distruggere il nostro piccolo nucleo o i suoi singoli militanti, provocando sfiducia reciproca e gettando i semi della divisione nelle file del nostro piccolo gruppo.
… l’attuale politica della CCI sta provocando dubbi e un’atmosfera interna di sfiducia reciproca. Essa usa la tattica staliniana della "terra bruciata", cioè non solo la distruzione del nostro piccolo e modesto gruppo, ma anche un’opposizione attiva a qualunque tentativo di raggruppamento rivoluzionario che non sia guidato dalla CCI attraverso la sua politica settaria e opportunista. E per fare questo, non esita a utilizzare tutta una serie di manovre ripugnanti il cui obiettivo principale è di demoralizzare i suoi avversari e, in questo senso, eliminare ogni "potenziale nemico"”.
Il cittadino B è stato così preso dalle sue manovre e calunnie che ha finito per accusare la CCI di aver distrutto un gruppo che lui stesso aveva cercato di sostituire con un altro gruppo completamente fittizio creato dalla sua immaginazione! Ma quando questa seconda dichiarazione calunniosa del “Circulo” è apparsa sul sito web della TCI, questa ha rifiutato di pubblicare la dichiarazione del NCI che, da un lato, smascherava completamente la frode del "Circulo" e, dall’altro, permetteva di chiarire e verificare in modo indipendente l’intera storia. La TCI non l’ha fatto neanche quando i fatti sono diventati evidenti e il Circulo e il Cittadino B sono scomparsi senza lasciare traccia, né ha pubblicato alcuna ritrattazione o chiarimento sul perché queste calunnie siano apparse sul suo sito web, né ha riconosciuto il danno che tutto ciò ha potuto provocare non solo alla reputazione della TCI, ma di tutta la Sinistra Comunista. La dichiarazione menzognera del Circulo è persino rimasta sul sito web della TCI per diverse settimane prima di essere alla fine rimossa, come se nulla fosse accaduto.
La CCI ha successivamente scritto una lettera aperta ai militanti della TCI sull’estrema gravità di favorire l’infiltrazione dei metodi marci del gauchisme nei comportamenti della Sinistra Comunista. Abbiamo promesso in quella lettera aperta che qualunque azione dello stesso tipo dello scandalo del Circulo sarebbe stata smascherata, specialmente se la TCI avesse cercato di nuovo di uscire dallo scandalo trattando le nostre lettere con il silenzio[8]. Questo articolo è la concretizzazione di quella promessa.
Invece di imparare da questa esperienza e riconoscere gli attacchi del Circulo per quello che erano, così come il proprio grave errore nel pubblicarli, la TCI rispose all’epoca aggiungendo l’insulto al danno subito dalla CCI. Invece di denunciare la frode del Circulo, denunciò la CCI come un’organizzazione paranoica in pieno processo di disintegrazione, presentando sé stessa come una vittima degli attacchi “volgari e violenti” della CCI.
Pertanto il crimine del fiasco del Circulo, secondo questo scenario, non fu che la TCI facilitò un infame attacco ad un altro gruppo della Sinistra Comunista, ma il fatto che la CCI abbia reagito a questo scandalo denunciando la frode per quello che era.
Purtroppo l’impudenza non si è fermata lì. Dopo aver giocato un ruolo importante all’origine del disastro del Circulo, la TCI ha poi affermato di essere troppo occupata per aiutare a sistemare la questione e rispondere alle critiche della CCI. Questo significa che il suo importante lavoro per la lotta di classe non le consentiva del tempo per delle dispute tra piccoli gruppi, come se il tentativo di trascinare un gruppo della Sinistra Comunista nel fango fosse una preoccupazione minore.
Se ricordiamo questa storia del Circulo in questo articolo è per mostrare come non siano state tirate le opportune lezioni dal passato e i pregiudizievoli errori che ancora una volta ne derivano. In modo simile all’episodio del Circulo, le recenti affermazioni diffamatorie sulla CCI contenute nell’articolo sulla storia della CWO sono ancora presenti sul suo sito. Non solo la TCI ha rifiutato di pubblicare la confutazione della CCI, ma ha anche rifiutato di discutere la questione con la CCI, anche se privatamente non nega i fatti contestati.
Di fatto, nella sua lettera la TCI risponde alla nostra richiesta di ristabilire i fatti con degli insulti simili a quelli che ci ha lanciato nel 2004. A sentire la TCI, il problema non sarebbero le falsificazioni presenti nell’articolo, ma la CCI che fomenta confusione chiedendo che queste vengano pubblicamente corrette. La CWO sostiene che la CCI sta facendo un gioco politico per screditarla. E finge di essere troppo occupata per portare avanti la questione, ciao!
In realtà, il "gioco politico" sta in questo tentativo di mascherare le falsificazioni contenute nell’articolo rendendole ancora peggiori. Il principale discredito sta lì. La rettificazione pubblica delle falsificazioni originali avrebbe invece costituito un elemento di merito per la CWO.
La Sinistra Comunista: posizioni rivoluzionarie + un comportamento rivoluzionario
L’implicazione delle risposte della TCI alla nostra critica è che la CCI non si preoccupa della lotta di classe, ma solo dei conflitti tra gruppi rivoluzionari. Uno sguardo al lavoro della CCI sul suo sito negli ultimi 45 anni rivela immediatamente che questo non è vero.
Non serve a niente pretendere, per nascondere le proprie mancanze a tale riguardo, che la questione del comportamento onesto tra le organizzazioni rivoluzionarie sia secondaria o irrilevante rispetto agli obiettivi politici generali, alle analisi e agli interventi della Sinistra Comunista. L’onestà organizzativa di quest’ultima nella classe operaia è indispensabile al suo successo finale. Al contrario, adottare o scusare comportamenti vicini al gauchisme può solo far correre il rischio di demoralizzare chi rompe con la sinistra controrivoluzionaria per avvicinarsi a posizioni internazionaliste.
Anche se il Cittadino B e il suo Circulo non sono riusciti a far sparire immediatamente il NCI nel 2004, come aveva desiderato, il NCI non è comunque riuscito a sopravvivere a questo episodio del tutto fraudolento che era, come abbiamo spiegato, più tipico del gauchisme da cui il NCI stava cercando di scappare che dell’ambiente della Sinistra Comunista a cui pensava di aver aderito. L’esperienza ha avuto effetti demoralizzanti a lungo termine sui suoi membri.
Oggi, senza un comportamento rivoluzionario dei gruppi della Sinistra Comunista, esiste un pericolo reale di distruggere il potenziale di nuovi militanti che si avvicinano alle posizioni di classe.
Senza un comportamento rivoluzionario, i nuovi militanti rivoluzionari avranno difficoltà a distinguere non solo la Sinistra Comunista da tutti gli strati del gauchisme, ma la vera Sinistra Comunista da quella falsa. Gli innumerevoli microgruppi, avventurieri e individui pieni di rancore che oggi pretendono di far parte della tradizione della Sinistra Comunista, quando invece si dedicano a screditarla, come nel caso del famigerato Circulo, sono la prova che la piattaforma internazionalista è ben più di un documento, è uno stile di vita e di integrità organizzativa.
Se però i vari gruppi aderissero a uno standard comune di comportamenti, ciò rafforzerebbe la presenza dei gruppi di Sinistra Comunista all’interno della classe operaia.
Il programma politico della Sinistra Comunista, cioè l’elaborazione nella classe operaia della verità rivoluzionaria della lotta proletaria, dipende da un comportamento organizzativo coerente con queste idee politiche. La lotta per l’unità internazionalista del proletariato contro le menzogne dell’imperialismo e di tutti i suoi ideologi, per esempio, non può essere portata avanti con gli stessi valori morali di questi ultimi e il loro disprezzo per la verità.
Questo non è un appello a un’idea morale eterna, ma il riconoscimento che il fine e i mezzi di un’organizzazione rivoluzionaria, l’obiettivo e il movimento, sono inseparabili e in costante interazione.
La CCI, nell’esporre le falsificazioni presenti nell’articolo sulla storia della CWO, non sta facendo un “gioco”. Essa è molto seria e continuerà a fare della questione dell’onestà rivoluzionaria e della correttezza un aspetto centrale dell’intervento comunista.
“Partecipare alla lotta della Sinistra Comunista non significa solo difendere le sue posizioni politiche. Significa anche denunciare i comportamenti politici come le maldicenze, le menzogne, le calunnie e i ricatti che voltano le spalle ai principi della lotta del proletariato per la sua emancipazione.[9]”
[1] Communist Workers Organisation, gruppo affiliato alla TCI in Gran Bretagna. L’articolo On the Forty-Fifth Anniversary of the Founding of the CWO è pubblicato sul sito www.leftcom.org.
[2] Oltre alla CWO, la principale organizzazione della TCI è il Partito Comunista Internazionalista (Battaglia Comunista) in Italia. Come per la CCI, queste organizzazioni sono eredi della tradizione della Sinistra comunista, conosciuta soprattutto per le sue posizioni internazionaliste durante la seconda guerra mondiale. Tra il 1984, quando iniziò la formazione del raggruppamento formale della CWO e del PCInt, e il 2009, la TCI si chiamava BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario).
[3] La risposta della TCI è stata inviata dal “Comitato esecutivo della CWO”.
[4] Questo non vuol dire che il PCInt/TCI sia stato incapace di reagire a tali calunnie contro sé stesso. Nel 2015, è apparsa sul sito della TCI una presa di posizione, “A proposito di alcune infami calunnie”, che denunciava le menzogne di ex militanti contro dei membri della TCI: “Nulla – registrando anche da questo punto di vista la perdita di senso politico – ci è stato da loro risparmiato: paura, viltà, tradimento, opportunismo personale, fino all’accusa di legami con forze dello Stato borghese. (…). Non è mai stato prodotto uno straccio di prova. Ma visto che è chi accusa ad aver l’onere di produrre delle prove, è la stessa assenza di evidenze concrete a testimoniare l’infamia di questi individui e delle loro manovre. (…) Nella storia del nostro Partito una cosa così grave può trovare il suo corrispettivo – fatte le debite proporzioni – solo durante la seconda guerra mondiale, quando i militanti internazionalisti erano nel mirino degli sgherri togliattiani, che giustificavano la loro azione persecutoria, fino all'omicidio politico, accusandoci di “essere al servizio della Gestapo”.
Tuttavia, la TCI ha rifiutato di generalizzare questa esperienza e di tracciare gli ovvi paralleli che esistono in simili attacchi contro la CCI. Pertanto non è stata in grado di difendere il campo della Sinistra Comunista nel suo insieme contro un ambiente ostile di calunniatori e di denigratori. Peggio ancora, la TCI ha fatto il grande errore di cercare di reclutare nuovi membri e sezioni all’interno di tali fogne, venendone inevitabilmente contagiata, a scapito della Sinistra Comunista nel suo insieme.
La CCI da parte sua ha sempre cercato di difendere gli altri gruppi della Sinistra Comunista dalle calunnie, anche se la solidarietà della CCI non è mai stata ricambiata. Ha ad esempio sostenuto la TCI nel caso delle “infami calunnie” denunciate sopra con una Dichiarazione di solidarietà con la TCI. La CCI ha fatto lo stesso quando il gruppo Los Angeles Worker’s Voice ha lanciato una campagna per diffamare la TCI (vedi Révolution Internationale n°325 : Milieu politique prolétarien - Une attaque parasitaire contre le BIPR).
[5] Vedi Le Núcleo Comunista Internacional: Un effort de prise de conscience du prolétariat en Argentine per una storia di questo gruppo.
[6] GIGC, gruppo che prima si chiamava FICCI. Per una storia di questo gruppo, vedi: L'avventuriero Gaizka ha i difensori che si merita: le canaglie del GIGC.
[7] I compagni del NCI hanno anche cercato di incontrare faccia a faccia il cittadino B. a Buenos Aires, per metterlo di fronte ai fatti. Ma questi si è reso irreperibile.