Grecia: una dichiarazione di lavoratori in lotta

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Pubblichiamo qui di seguito una dichiarazione diffusa da lavoratori attualmente in lotta in Grecia e che si proclamano "insorti". Questi occupano, da mercoledì 17 dicembre (1), la sede della Confederazione Generale dei lavoratori ad Atene, principale centrale sindacale del paese, ed hanno fatto di questo sito un luogo di Assemblea Generale (AG), di riunione e di discussione APERTA A TUTTI. Lo striscione steso sulla facciata dell'edificio proclama:

 

"Dagli incidenti sul lavoro agli omicidi a sangue freddo

lo Stato del capitale uccide

Nessuna condanna

Liberazione immediata degli arrestati

SCIOPERO GENERALE

L'autorganizzazione degli operai

sarà la tomba dei padroni

Assemblea generale degli operai insorti"


Bisogna sottolineare che uno scenario identico, con occupazione ed Assemblee Generali aperte a tutti, si è verificato anche ad Atene presso l'Università di Economia.

Noi torneremo ulteriormente e più in dettaglio sugli avvenimenti che si sviluppano dal 6 dicembre in tutta la Grecia. Per il momento, con la pubblicazione di questa dichiarazione, vogliamo essenzialmente partecipare a rompere il menzognero "cordone sanitario" mediatico che accerchia queste lotte e che le presenta come delle semplici sommosse violente animate da alcuni giovani devastatori anarchici che terrorizzerebbero la popolazione. Questo testo, al contrario, mostra chiaramente la forza del sentimento di solidarietà operaia che anima questo movimento e che unisce differenti generazioni di proletari!

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DICHIARAZIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE DEI LAVORATORI INSORTI DI ATENE

O determineremo noi stessi la nostra storia o questa sarà determinata senza di noi.

Noi, lavoratori manuali, impiegati, disoccupati, interinali e precari, locali o immigrati, noi non siamo telespettatori passivi. Dall'omicidio di Alexandros Grigoropoulos, la sera di sabato 6, partecipiamo alle manifestazioni, agli scontri con la polizia, alle occupazioni del centro città come dei suoi dintorni. Abbiamo lasciato parecchie volte il lavoro ed i nostri obblighi quotidiani per scendere in strada con gli studenti liceali, universitari ed altri proletari in lotta.

ABBIAMO DECISO DI OCCUPARE L'EDIFICIO DELLA CONFEDERAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI IN GRECIA (GSEE)

- Per trasformarlo in uno spazio di libera espressione ed un punto di incontro per i lavoratori.

- Per dissipare i miti alimentati dai mezzi di comunicazione sull'assenza dei lavoratori negli scontri, sulla rabbia di questi ultimi giorni che sarebbe opera soltanto di 500 "incappucciati", "hooligans" o altre storie assurde, sulla presentazione dei lavoratori da parte dei telegiornali come vittime di questi scontri, mentre la crisi capitalista provoca, in Grecia e nel mondo, innumerevoli licenziamenti che la stampa ed i suoi dirigenti considerano un "fenomeno naturale".

- Per smascherare il ruolo vergognoso della burocrazia sindacale nel lavoro di sabotaggio contro l'insurrezione, ma anche più in generale. La Confederazione generale dei lavoratori in Grecia (GSEE), e l'intera macchina sindacale che la sostiene da decine e decine di anni, sabota le lotte, contratta la nostra forza lavoro in cambio di briciole, perpetuando il sistema di sfruttamento e di schiavitù salariata. L'atteggiamento della GSEE di mercoledì scorso si commenta da solo: la GSEE ha annullato la manifestazione degli scioperanti già programmata, ripiegando precipitosamente su un breve assembramento in piazza Syntagma, assicurandosi nello stesso tempo che i partecipanti si disperdessero rapidamente, per paura che fossero contagiati dal virus dell'insurrezione.

- Per aprire questo spazio, per la prima volta, come una continuazione dell'apertura sociale creata dalla stessa insurrezione, spazio che è stato costruito con il nostro contributo ma dal quale fino a questo momento siamo stati esclusi. Durante tutti questi anni, abbiamo affidato il nostro destino a dei salvatori di ogni razza, e abbiamo finito per perdere la nostra dignità. Come lavoratori, dobbiamo cominciare ad assumerci le nostre responsabilità e smettere di riporre le nostre speranze in dei capi "saggi" o dei rappresentanti "competenti". Dobbiamo cominciare a parlare con la nostra propria voce, dobbiamo incontrarci, discutere, decidere ed agire per conto nostro. Contro gli attacchi generalizzati che subiamo, l'unica soluzione è la creazione di collettivi di resistenza "di base".

- Per propagare l'idea dell'autorganizzazione e della solidarietà sui posti di lavoro, del metodo dei comitati di lotta e dei collettivi di base, per abolire le burocrazie sindacali.

Per tutti questi anni, abbiamo subito la miseria, la rassegnazione, la violenza sul lavoro. Ci siamo assuefatti a contare i nostri feriti ed i nostri morti - i cosiddetti "incidenti sul lavoro". Ci siamo abituati ad ignorare che gli immigrati, nostri fratelli di classe, venivano uccisi. Siamo stanchi di vivere con l'ansia di assicurarci un salario, di pagare le tasse e di garantirci una pensione che adesso sembra un sogno lontano.

Così come lottiamo per non abbandonare le nostre vite nelle mani dei padroni e dei rappresentanti sindacali, ugualmente non abbandoneremo gli insorti arrestati nelle mani dello Stato e dei meccanismi giuridici!

LIBERAZIONE IMMEDIATA DEI DETENUTI!

RITIRO DELLE ACCUSE CONTRO I FERMATI!

AUTORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI!

SCIOPERO GENERALE!

L'ASSEMBLEA GENERALE DEI LAVORATORI NEGLI EDIFICI LIBERATI DELLA GSEE, MERCOLEDI' 17 DICEMBRE ALLE ore 18.

1. Secondo un nostro lettore, notizia non controllata, l'occupazione è stata tolta alcuni giorni dopo.

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