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Siamo di Opposizione Operaia, un’organizzazione di lavoratori in Brasile, e vogliamo esprimere attraverso questa presa di posizione la nostra solidarietà alla lotta della popolazione lavoratrice in Francia. Questa è una lotta dei salariati francesi, degli studenti, dei disoccupati, del giovane che arriva sul mercato del lavoro, dei pensionati, ecc. Ben più che una lotta contro la riforma delle pensioni, si tratta di una dimostrazione della resistenza dei lavoratori del mondo intero contro la soppressione dei nostri diritti, è una dimostrazione di forza e di coraggio per mostrare ai governi ed ai padroni che non possiamo accettare che si degradino le nostre condizioni di vita.
Oggi produciamo molto di più rispetto al passato, siamo all’origine della creazione di una ricchezza molto più importante che prima e non possiamo lasciarci abbindolare dal discorso che dobbiamo lavorare più a lungo perché non ci sarebbero i soldi per pagarci. Più anni di lavoro significa meno posti disponibili per i giovani che arrivano sul mercato del lavoro, dunque più disoccupati oggi e domani. L’importanza di questa lotta sta nel fatto essenziale che noi non possiamo tollerare questo.
E’ con molta gioia che in Brasile vediamo che, nonostante tutta la violenza con la quale lo Stato francese ha represso il movimento fino ad oggi, nonostante tutte le manovre dell’Intersindacale e dei suoi sindacati collaborazionisti, il movimento continua con forza mentre l’agitazione si sviluppa. E’ ancora con gioia che vediamo come, nonostante le manipolazioni dei mass media in Francia e nel mondo, questo nuovo movimento di lotta dei lavoratori in Francia continua a ricevere il sostegno della popolazione di questo paese.
Sì, è importante politicizzare questo movimento. Come sono importanti le riunioni e le discussioni delle Assemblee Generali che possono aver luogo dopo le manifestazioni di massa. È importante rivolgersi al movimento, favorire la solidarietà tra i vari settori, tra le varie generazioni, lottare contro la miseria che opprime tutti i lavoratori del mondo, contro la precarietà che ci perseguita in tutti gli angoli del pianeta, contro lo sfruttamento al quale siamo sottoposti in modo crescente.
È importante soprattutto essere coscienti che gli attacchi massicci che subiscono i lavoratori del mondo intero fanno parte della politica del capitale per salvare il suo Stato, le sue imprese ed il suo sistema capitalista. E’ la crisi del capitalismo e l’indebitamento crescente degli Stati a richiedere le misure draconiane delle quali noi siamo oggetto. L’aumento della disoccupazione, la diminuzione dei salari, la precarietà crescente del lavoro dei giovani ne sono l’espressione. Aumentare il numero degli anni necessari per andare in pensione non fa che aggravare tutte queste condizioni.
L’acuirsi delle contraddizioni tra borghesia e proletariato (sia dei genitori che dei figli di questa popolazione sfruttata) evidenzia che scontri come questo potranno in futuro solo intensificarsi. Noi, lavoratori di tutto il mondo, dobbiamo prendere esempio dai compagni francesi che si preparano a “prendere in mano la lotta”. Reagire agli attacchi ci rende la nostra dignità. Cercare di dare una direzione al movimento significa anche rifiutare di lasciarsi trasformare in massa di manovra nelle mani dei sindacati e dei politici di professione.
Non inganniamoci, arriveranno altri attacchi. La forza della nostra resistenza può ora ispirarsi a quella del proletariato francese. E’ necessario reagire e dobbiamo assolutamente farlo. Dobbiamo saper sviluppare e portare avanti la lotta. Dobbiamo rispondere agli attacchi contro le nostre vite, non soltanto per impedire un’offensiva, quella del momento, ma per mostrare chiaramente che non potremo tollerare la soppressione delle nostre conquiste storiche, del nostro lavoro, dei nostri salari, delle nostre pensioni.
È ovvio che molti dei nostri problemi non saranno risolti nel quadro della società capitalista e la nostra prospettiva deve sempre essere quella del suo superamento. Finché questo non sarà realizzato, faremo in modo di difendere le nostre vite, i nostri figli, il nostro futuro e quello delle nuove generazioni. Per questo salutiamo ancora una volta la lotta della classe operaia francese che è la lotta del proletariato mondiale.
Oposição Operária (Brasile) - 26 ottobre 2010