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Al di là delle chiacchiere sul presunto “governo del cambiamento”, l’essenza antiproletaria di questo governo emerge con sempre maggiore chiarezza: guerra ai migranti e agli occupanti di case, flat tax che non cambia nulla per i proletari ma aiuta solo i grandi redditi, nessuna abolizione della “famigerata legge Fornero” che verrà solo riformata. Infine il decantato reddito di cittadinanza, riservato, se verrà mai realizzato, ad una cerchia sempre più ristretta di persone, non eliminerà certo precarietà, licenziamenti, mancanza di lavoro, salari da fame, ma al contrario aumenterà il ricatto del rapporto salariale: accettare qualsiasi lavoro e fare il servizio civile, pena la perdita del diritto a ogni sussidio.
D’altra parte, il crollo del ponte Morandi e la tenuta in ostaggio dei profughi sulla nave Diciotti hanno messo in piena luce non solo l’ipocrisia e il cinismo dell’intera classe borghese, con il rimpallo di responsabilità fatto sulla pelle dei morti - a mare o sotto le macerie del ponte - ma anche i fattori distintivi del populismo, ovvero la ricerca del consenso politico attraverso l’attribuzione dei mali di questa società a un capro espiatorio che faccia da parafulmine per tutta la rabbia che cova nella società civile. Così, se cade il ponte, è colpa di Autostrade spa che non ha fatto la manutenzione; se c’è delinquenza nelle città, è colpa dei migranti che vengono in Italia solo per violentare, rubare e spacciare droga; se i conti dell’economia italiana non tornano è per il predominio dell’UE, della Germania, della Francia… Insomma, per ogni problema è pronto un “nemico esterno” responsabile da dare in pasto al rancore delle folle, così da permettere finalmente “la difesa degli Italiani”!
Il carattere populista di questo governo rappresenta un problema per la stessa borghesia. L’attuale sciagurato iter del DEF, con lo spread che supera quota 300, è l’espressione dell’irresponsabilità politica delle forze al governo rispetto alle stesse esigenze del capitale nazionale e della politica internazionale, mettendo in pericolo non solo l’economia italiana, ma anche la già precaria stabilità dell’unione Europea, dando forza a quel processo di sfilacciamento iniziato con la Brexit e il referendum in Catalogna.
E’ per questo che la borghesia europea e le sue istituzioni sono estremamente preoccupate che il governo di un membro fondatore dell’EU sia nelle mani di forze caratterizzate dall’irresponsabilità politica rispetto alle esigenze globali della borghesia.
Su questi temi la CCI invita ad una riunione di riflessione e dibattito
Sabato 20 ottobre 2018, alle ore 16
presso la La Città del Sole, vico Giuseppe Maffei 4, Napoli
(traversa di via S. Gregorio Armeno, Edificio dell’ex Asilo Filangieri)