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Avendo letto sul sito della Tendenza Comunista Internazionalista il comunicato del 12 aprile 2015 intitolato “A proposito di alcune infami calunnie”[1] la CCI esprime la sua piena solidarietà alla TCI ed i suoi militanti che sono particolarmente sotto mira con questi attacchi da parte di ex militanti della sezione della TCI in Italia, il Partito Comunista Internazionalista.
Tutti coloro che si considerano parte della Sinistra Comunista o che sono interessati a questa corrente, conoscono i disaccordi tra la CCI e la TCI, su questioni di analisi generale (come sul corso storico), sul modo in cui interpretiamo l'esperienza storica (come il lavoro della Frazione Italiana tra il 1928 e il 1945 e la fondazione del Partito Comunista Internazionalista nel 1943-1945) o - e per noi questa è la cosa più importante - sulle relazioni che devono esistere oggi tra i gruppi che si considerano parte della Sinistra Comunista. Non abbiamo mai nascosto questi disaccordi o rinunciato a nostre critiche vigorose delle posizioni politiche della TCI (e in passato del BIPR), che giudichiamo essere negative per la lotta della Sinistra Comunista. Ma ai nostri occhi questo non può influenzare l'espressione della nostra totale solidarietà con la TCI e la fermezza con cui condanniamo le calunnie che oggi sono state rivolte all'organizzazione e ad alcuni dei suoi militanti. Si tratta di un atteggiamento che fa parte della tradizione del movimento operaio.
La CCI non conosce l'identità di questi elementi che oggi attaccano il PCInt-TCI, né gli esatti termini delle loro accuse. Tuttavia, la CCI ha completa fiducia nel comunicato pubblicato dalla TCI e ritiene che le informazioni che contiene siano valide. Questa fiducia si basa sui seguenti fatti:
- Non possiamo immaginare che un'organizzazione che ha rivendicato le posizioni della Sinistra Comunista e che ha difeso queste posizioni per 70 anni potrebbe inventarsi i fatti riportati nel comunicato;
- L'esperienza del movimento operaio (così come l'esperienza della stessa CCI) attesta che degli ex militanti possano cadere nella più vile ignominia quando sviluppano risentimenti contro la loro ex organizzazione, quando abbandonano la lotta per la prospettiva comunista, per impegnarsi in una lotta per la difesa della loro piccola persona. Delusione, frustrazione, orgoglio ferito, rancori che poi diventano la forza motrice del loro comportamento, e non più la rivolta contro questa vergognosa società sfruttatrice. Come dice il comunicato del PCInt, gli "odiosi attacchi" contro la loro ex organizzazione "sono diventati l'obiettivo principale della loro politica, se non la loro vita", piuttosto che la lotta contro il capitalismo, di cui sono diventati alleati, volenti o no;
- Purtroppo, una delle più insidiose “classiche” caratteristiche dell'approccio distruttivo di questi elementi verso la loro ex organizzazione è quello di lanciare le più sordide accuse contro i suoi militanti più in vista, in particolare l'accusa di essere "agenti dello stato".
Questo tipo di accusa deve essere combattuto e denunciato nella maniera più ferma possibile, soprattutto perché introduce il sospetto all'interno dell'organizzazione, ma anche nell'intero ambiente proletario. È per questo che la CCI si dichiara disposta ad offrire tutto l'aiuto possibile alla TCI, con le modalità che essa potrà giudicare utili, al fine di smascherare le calunnie rivolte ad alcuni dei suoi militanti e per ristabilire il loro onore.
La CCI fa appello a tutti gli elementi e gruppi che lottano sinceramente per la rivoluzione comunista, e in particolare a quelli che si sentono come appartenenti alla Sinistra Comunista (specialmente a quelli che fanno riferimento alla corrente animata da Bordiga dopo il 1952) per offrire una indefettibile solidarietà alla TCI contro questi sordidi attacchi. Fa parte dell'onore della Sinistra Comunista aver combattuto contro questi tipi di metodi, di cui lo stalinismo è stato il grande specialista, nei momenti più bui della controrivoluzione. Partecipare alla lotta della Sinistra Comunista non significa solo difendere le sue posizioni politiche. Significa anche denunciare un comportamento politico, come voci, bugie, calunnie e ricatti, che sono tutti diametralmente opposti alla lotta del proletariato per la sua emancipazione.
CCI, 17-4-2015
[1] https://www.leftcom.org/it/articles/2015-04-12/a-proposito-di-alcune-infami-calunnie