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"Il 5 dicembre sarà un giorno speciale per l'Italia, si terrà probabilmente la più grande manifestazione della storia italiana nata completamente dal basso tramite internet.” Così scriveva qualcuno sul proprio blog su internet a proposito del “No Berlusconi Day”.
Ma come é nato il No Berlusconi Day?
“È nato su Facebook il 9 ottobre 2009 per iniziativa di alcuni blogger (San Precario, Franca Corradini, Giuseppe Grisorio, Freek, Tony Troja) con l'apertura di una pagina, chiamata "Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi. In particolare San Precario ci ha chiamati a raccolta e ha ricevuto immediatamente la nostra adesione entusiasta e convinta. Il numero di fan é aumentato rapidamente da quando i media hanno iniziato ad occuparsi di noi e da quando sono arrivate le prime firme eccellenti, tra cui quelle di Ferdinando Imposimato, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero e Beppe Grillo.”
L’obiettivo principale, ed unico si direbbe, di questo movimento nato dal basso e alimentato dall’alto (dalle firme eccellenti come si dice sopra e da testate come la Repubblica e il Fatto Quotidiano) è fare in modo che Berlusconi si dimetta dall’incarico di Presidente del Consiglio. Da molti mesi i giornali e le televisioni di mezzo mondo non fanno che riportare notizie sulla vita di questo personaggio, sulle sue prodezze a letto con donne reclutate da suoi amici, sui suoi processi di corruzione, sui suoi rapporti con la mafia (ultimo in ordine di tempo). Tutti mettono in risalto l’inadeguatezza di questo personaggio politico per la carica che ricopre, per le sue affermazioni, per i suoi comportamenti. D’altra parte questa campagna, di cui abbiamo parlato nello scorso numero del giornale, ha fatto lievitare una grande voglia di mandare Berlusconi a casa.
Si è vista infatti nei manifestanti, nella gran massa di partecipanti, una grande voglia di cambiare le cose, una rabbia verso tutte le ingiustizie che questa società produce e una profonda indignazione per gli abusi di potere che diventano sempre più ordinaria amministrazione. Ma, se non si arriva a comprendere l’origine di tutto ciò, il rischio è che il malcontento venga diligentemente dirottato dai grandi manovratori della borghesia e del suo Stato verso una sterile lotta contro un singolo personaggio - il più ricco della nazione! - che racchiude in sé tutte le miserie della società borghese. Ma c’è da chiedersi, combattere Berlusconi per proporre cosa in alternativa? Forse che un governo di centro-destra Fini, sebbene più composto nei toni, può darci maggiori rassicurazioni sul piano del posto di lavoro, dei TFR, della sicurezza sociale, di un futuro migliore o nella sostanza non cambia niente? E quand’anche fosse possibile, un governo un po’ più spostato verso il centro potrebbe cambiare qualche cosa? Noi pensiamo di no e per un motivo preciso. In realtà, se oggi al governo c’è Berlusconi, non è certo un caso. Berlusconi non è un uomo uscito dal cilindro, un uomo qualunque, ma qualcuno che è ormai presente sulla scena economica e politica da anni e anni. La classe sociale che prima gli ha dato paglia e fieno nella sua scalata al mondo dei media e del potere economico e poi gli ha aperto le porte del potere politico non lo sapeva? Certo che lo sapeva! Ma lo ha scelto perché non aveva alternative. Anni fa la borghesia è riuscita con l’operazione “Mani Pulite”, portata avanti dalla magistratura, Antonio Di Pietro come primo attore, a smantellare la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista Italiano, non più utili allo stato italiano dopo la caduta del muro di Berlino e dello stalinismo. Tutta l’operazione venne contrabbandata come un soffio d’aria nuova che doveva ridare nuova vita alla democrazia italiana, doveva eliminare la corruzione! Non molti anni dopo ci ritroviamo con un processo con accuse al primo ministro per collusione o qualcosa di simile con la mafia! Povera borghesia!
Non sappiamo come continuerà questo movimento del “No Berlusconi Day”, alcuni lo vogliono già trasformare in Partito Viola, altri lo utilizzeranno come massa di manovra per fini più o meno discutibili, ma una cosa è sicura: sarà utilizzato per dare una vernice di bianco alla fatiscente, decomposta società borghese illudendo chi vi partecipa della possibilità di poterla rinnovarla. Si darà credito alla possibilità di avere una stampa e dei partiti che lotteranno per avere giustizia, meno miseria e povertà. Di sicuro servirà a prolungare l’oscuramento delle coscienze dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati, di tutti quelli che non hanno nulla da guadagnare da questo sistema, sia esso governato da Berlusconi sia da tutti gli altri politici della borghesia, di destra e di sinistra. I lavoratori non hanno nulla da guadagnare dallo schierarsi dietro questo o quel movimento borghese, perché solo lottando in modo autonomo e per i propri scopi possono dare vita ad una nuova società!
Oblomov 11 dicembre ‘09