Sinistra Comunista Francese

La Sinistra Comunista Francese (Gauche Communiste de France - GCF ) è stata formata alla fine della Seconda Guerra Mondiale da elementi della Sinistra Italiana insieme a militanti che l'hanno raggiunta in Francia. La GCF rifiutò di partecipare alla formazione del Partito Comunista Internazionalista in Italia, sulla base che il periodo storico (una delle più profonde sconfitte della classe operaia) rendeva impossibile la formazione del partito e che i criteri per la formazione del partito in Italia erano profondamente opportunisti. La GCF sviluppò inoltre il lavoro teorico già iniziato dalla Frazione Italiana. E' dalla GCF che la CCI trae la sua principale eredità politica e continuità organizzativa

Frazione e Partito nel dibattito della Sinistra Comunista

. Questo terzo numero della Rivista Internazionale viene dedicato al problema di frazione e partito, così come si è sviluppato nella sinistra comunista in seguito al riflusso dell’ondata rivoluzionaria degli anni ‘20 ed alla conseguente degenerazione dei partiti comunisti. Passare a costituire immediatamente nuovi partiti o svolgere un ruolo di minoranza, di frazione all’interno di questi? E quando tali partiti passano definitivamente alla controrivoluzione, è questo dato sufficiente per porre all’ordine del giorno la costruzione del nuovo partito? Sono questi i temi brucianti su cui si sono confrontati i rivoluzionari, dando luogo a dibattiti appassionati, ma giungendo anche a rotture storiche tra diverse correnti del movimento operaio, alimentate dal non facile periodo controrivoluzionario.

Introduzione agli articoli di "Internationalisme"

Il lavoro teorico del gruppo "Internationalisme" rappresenta un arricchimento fondamentale della teoria rivoluzionaria. Partendo dalla tesi sulla decadenza del sistema capitalista (una posizione difesa dalla III Internazionale e nelle pagine di Bilan), “Internationalisme” ha elaborato delle posizioni anti-sindacali, anti-parlamentari, anti-liberazione nazionale; una posizione globale e coerente sul capitalismo di Stato, riunendo così gli

Dibattito: all'origine della CCI e del BIPR, II parte. La formazione del Partito Comunista Internazionalista

Per i comunisti lo studio della storia del movimento operaio e delle sue organizzazioni non corrisponde affatto ad una curiosità di tipo accademico. E' al contrario un mezzo indispensabile per permettere loro di fondare su solide basi il loro programma, di orientarsi nella situazione presente e stabilire in modo chiaro le prospettive per l'avvenire. In particolare, l'esame delle esperienze passate della classe operaia deve permettere di verificare la validità delle posizioni che sono state allora difese dalle organizzazioni politiche e tirarne le lezioni. I rivoluzionari di un'epoca non si pongono come giudici dei loro antenati. Ma devono essere in grado di mettere in evidenza le posizioni giuste come gli errori delle organizzazioni del passato, e devono saper riconoscere il momento in cui una posizione corretta in un certo contesto storico diviene caduca quando le condizioni storiche cambiano. In mancanza di ciò, incontrano grandi difficoltà ad assumere le loro responsabilità, condannati a ripetere gli errori del passato oppure a mantenere una posizione anacronistica.

Dibattito: all'origine della CCI e del BIPR, I parte. La Frazione italiana e la Sinistra Comunista di Francia

Nel numero 89 del nostro organo internazionale Revue Internationale (di cui pubblichiamo in lingua italiana periodicamente solo una selezione di articoli) abbiamo pubblicato un articolo in risposta a quello di Revolutionary Perspectives N°5 (pubblicazione della Communist Workers’ Organisation – CWO) dal titolo «Sette, menzogne e la prospettiva perduta della CCI». Non potendo, per mancanza di spazio, trattare tutti gli aspetti affrontati dalla CWO, ci siamo limitati a rispondere ad uno solo dei problemi posti: l’idea secondo la quale la prospettiva delineata dalla CCI per l'attuale periodo storico sarebbe completamente fallita. Noi abbiamo messo in evidenza come le affermazioni della CWO si basavano essenzialmente su di una profonda incomprensione delle nostre posizioni e soprattutto su di una totale assenza di un quadro di analisi del periodo attuale. Assenza di quadro che è, d’altra parte, rivendicata con fierezza dalla CWO e dal BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario, a cui questo gruppo è affiliato), nella misura in cui si considera che è impossibile per un'organizzazione rivoluzionaria identificare la tendenza dominante nel rapporto di forza tra proletariato e borghesia, ovvero se ci sia un corso verso scontri di classe crescenti o verso la guerra imperialista. In realtà, il rifiuto del BIPR di prendere in considerazione il fatto che per i rivoluzionari sia possibile -e necessario- identificare la natura del corso storico, trae le sue origini dalle condizioni stesse in cui si è costituita, alla fine della 2a guerra mondiale, l’altra organizzazione del BIPR ed ispiratrice delle sue posizioni politiche: il Partito Comunista Internazionalista (PCInt ). In un altro articolo «Le radici politiche della debolezza organizzativa della CCI», pubblicato sul n. 15 della rivista teorica in lingua inglese del BIPR, Internationalist Communist (IC), questa organizzazione ritorna sul problema delle origini del PCInt e di quelle della CCI. Nel presente articolo parleremo essenzialmente di questo argomento.

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