Gran Bretagna

La borghesia non ha altre alternative all'austerità e ad attacchi sempre più brutali

Bambini piccoli che muoiono di freddo nelle case umide, scolari che fingono di mangiare da cestini vuoti: queste sono tra le illustrazioni più parlanti della "crisi del costo della vita" che, da quando è esplosa nel 2021, sta colpendo la classe operaia. La crescita dei prezzi dei generi alimentari, l'aumento vertiginoso dei costi del gas e dell'elettricità sono una realtà concreta per milioni di lavoratori.

Il controllo sindacale rafforza le divisioni

Il 1° febbraio in Gran Bretagna hanno scioperato circa mezzo milione di lavoratori di diversi settori: ferrovie e alcune reti di autobus, dipendenti pubblici e in particolare lavoratori dell'istruzione, sia nelle scuole che nelle università. Si è trattato del maggior numero di lavoratori in sciopero in un solo giorno dall'inizio dell'ondata di scioperi in Gran Bretagna da l'estate scorsa.

Il ritorno della combattività del proletariato mondiale

Alcuni eventi hanno un significato che non si limita a livello locale o immediato, ma sono di portata internazionale. Per il numero di settori interessati, la combattività dei lavoratori coinvolti nella lotta e l'ampio sostegno all'azione tra i lavoratori, l'ondata di scioperi che si è diffusa in Gran Bretagna quest'estate è un evento di innegabile importanza a livello nazionale. Ma dobbiamo anche capire che il significato storico di queste lotte va ben oltre la loro dimensione locale o che sia un singolo evento.

La borghesia britannica sta perdendo il controllo del suo gioco politico

Questa risoluzione, adottata da una conferenza nel gennaio 2019, cerca di delineare le principali prospettive per la situazione britannica nel prossimo periodo. Uno dei compiti principali di un'organizzazione rivoluzionaria è quello di presentare la comprensione più coerente possibile delle prospettive della situazione nazionale. Questo assume un'importanza ancora maggiore quando l'intera situazione sociale è dominata dalla crisi politica senza precedenti della classe dirigente sulla Brexit - una crisi che continuerà ad aggravarsi nel prossimo periodo.

L’incendio della torre Grenfell: un crimine del Capitale

I sopravvissuti dell’incendio della torre di Grenfell, quelli che vivono vivono nella sua ombra, tutti quelli che vivono altrove in torri simili, quelli che sono venuti a manifestare la loro solidarietà, la cui collera li ha portati ad occupare il Municipio di Kensington e a marciare su Downing Street, tutti avevano perfettamente chiaro il fatto che questo orrore non era una “tragedia” astratta, e tanto meno un atto di Dio, ma come riportato su uno striscione improvvisato, “un crimine contro i poveri”, una questione di classe resa ancora più evidente dal fatto che la Royal Borough

Olimpiadi di Londra: storie di astuzia imperiale, austerità e repressione

Quest’anno è la terza volta che Londra ospita le Olimpiadi. Le tre date segnano tappe successive nell'evoluzione della società capitalistica.

Olimpiadi 1908: il dominio di una potenza mondiale

I Giochi olimpici del 1908 dovevano inizialmente svolgersi a Roma, ma l’eruzione del Vesuvio nell’aprile del 1906 impose che le risorse fossero utilizzate per la ricostruzione di Napoli. In quanto potenza mondiale, con un impero che ricopriva circa un quarto della superficie terrestre e un quinto della popolazione mondiale, il Regno Unito aveva all’epoca la capacità di farsi carico dei giochi all’ultimo minuto.

In dieci mesi, fu possibile organizzare il finanziamento, trovare un sito e costruire uno stadio fatto a mestiere. Le spese ammontarono a quasi 15000 sterline, ma ne entrarono ben 21377. Le prime Olimpiadi di Londra produssero dunque un profitto e in questo senso furono un successo. Ciò che deplorava il Times (del 27 luglio 1908) era che “La perfetta armonia che ognuno desiderava sia stata rovinata da alcuni conflitti deplorevoli e da proteste ed obiezioni alle decisioni degli arbitri. In molti giornali di tutto il mondo si è scatenato il sentimento nazionale facendo circolare liberamente accuse e controaccuse.” Tenendo conto dei conflitti crescenti tra le diverse nazioni, in un momento storico in cui l’imperialismo diventava il modo di funzionare del capitalismo, dopo la guerra ispano-americana del 1889, la guerra russo-giapponese del 1905 e tutti gli antagonismi che hanno condotto fino alla Prima Guerra mondiale, ciò non è affatto sorprendente.

Le rivolte in Gran Bretagna e la prospettiva senza futuro del capitalismo

In seguito alle rivolte scoppiate in tutto il paese questa settimana, i portavoce della classe dirigente, il governo, i politici, i media, ecc. ci chiedono di partecipare alla difesa di una campagna volta a sostenere il loro “programma”: una maggiore austerità e aumento della repressione contro chiunque vi si opponga.

 

In seguito alle rivolte scoppiate in tutto il paese questa settimana, i portavoce della classe dirigente, il governo, i politici, i media, ecc. ci chiedono di partecipare alla difesa di una campagna volta a sostenere il loro “programma”: una maggiore austerità e aumento della repressione contro chiunque vi si opponga.

Bangladesh, Cina, Spagna, Gran Bretagna… La classe operaia rifiuta di piegarsi alla crisi

Dopo il 1929 nessuna crisi economica ha mai colpito con tale violenza il proletariato mondiale. Dappertutto la disoccupazione e la povertà stanno esplodendo. Questa situazione drammatica provoca un forte sentimento di rabbia tra gli operai. Oggi è difficile convertire questa rabbia in combattività. Che fare quando la propria fabbrica chiude? Come combattere? Che tipo di scioperi o azioni fare? E per quelli che ancora hanno un lavoro, come resistere ai tagli sullo stipendio, agli straordinari non pagati, agli aumenti di produttività ...

Scioperi alle raffinerie in G.B.: un esempio eclatante di manipolazione delle informazioni da parte della borghesia

Profittando della situazione difficile che esiste all’interno della classe operaia di Gran Bretagna (come in quella di tutti i paesi del mondo), i sindacati inglesi e i mass-media hanno cercato di far passare l’immagine degli scioperi che ci sono stati nel settore energetico di questo paese come degli scioperi “anti stranieri”. Gli articoli che abbiamo già pubblicato dimostrano quanto sia falsa questa affermazione. Ma la borghesia è una classe che, se è competitiva a livello economico nei confronti di altre borghesie nazionali, è particolarmente collaborativa quando si tratta di combattere e boicottare la lotta di classe.

G.B. Scioperi nelle raffinerie di petrolio e nelle centrali elettriche: gli operai cominciano a fare i conti con il nazionalismo

L’ondata di scioperi spontanei scaturita dalla lotta degli operai delle costruzioni e della manutenzione alla raffineria del gruppo Total di Lindsey è stata una delle più importanti lotte operaie in Gran Bretagna degli ultimi 20 anni.

Migliaia di operai delle costruzioni di altre raffinerie e delle centrali elettriche sono scesi in sciopero per solidarietà. Sono state organizzate regolarmente riunioni di massa. Disoccupati dei settori delle costruzioni, dell’acciaio, dei cantieri navali ed altri lavoratori hanno raggiunto i picchetti e le manifestazioni fuori diverse centrali elettriche e raffinerie. Gli operai non erano per niente preoccupati per il carattere non legale della loro azione ed hanno espresso solidarietà con i compagni in sciopero, rabbia per la marea di disoccupazione in aumento e per l’incapacità del governo di fare qualunque cosa. Quando 200 operai polacchi delle costruzioni si sono uniti alla lotta, questa ha raggiunto il suo momento più elevato ponendo una sfida diretta al nazionalismo che ha pesato all’inizio sul movimento.

Scioperi nelle raffinerie di petrolio e nelle centrali elettriche inglesi: la lotta di classe deve unire tutti i lavoratori!

Gli scioperi e le dimostrazioni degli operai delle raffinerie di petrolio e delle centrali elettriche in risposta alla disoccupazione mostrano la profondità della rabbia nella classe operaia che deve far fronte all’ondata di esuberi provocati dalla crisi economica.

Questa ondata di licenziamenti e di lavori precari non è limitata alla Gran Bretagna ma sta travolgendo il mondo intero. Dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Europa occidentale alla Russia, nessun lavoro salariato è sicuro; ed anche quando c’è lavoro, gli stipendi vengono tagliati e le condizioni di lavoro vengono peggiorate.

Ma gli operai a livello mondiale stanno mostrando la loro riluttanza ad accettare questi attacchi: ci sono scioperi e manifestazioni tutti i giorni in Cina; alla fine di gennaio due milioni e mezzo di lavoratori in Francia hanno scioperato contro la disoccupazione; gli studenti ed i giovani proletari in Italia, Francia, Germania e soprattutto in Grecia hanno dimostrato per le strade la loro rabbia contro una società che non offre loro alcun futuro. La rabbia degli operai nelle raffinerie non è specifica alla Gran Bretagna, ma fa parte di una risposta internazionale all’approfondimento del disastro economico.

Gran Bretagna: un incoraggiante esempio di solidarietà operaia durante lo sciopero dei dipendenti comunali

Il seguente articolo ci è stato trasmesso dai membri del forum di discussione delle Midlands. Questo testo, oltre a darci una chiara visione generale del recente sciopero dei dipendenti comunali, contiene alcune informazione molto interessanti su una piccola ma significativa espressione della solidarietà di classe seguita allo sciopero.

 

Il 28 marzo 2006 c’è stato il più grande sciopero in Gran Bretagna dal 1926.

 

 

Scioperi all’aeroporto di Heathrow: Il solo mezzo per difenderci è la nostra solidarietà di classe

“700 voli cancellati, 70.000 passeggeri presi in ostaggio da un pungo di irresponsabili in pieno periodo di vacanze”, questo è stato il messaggio martellato senza sosta dalla stampa e tutti i media britannici a proposito dello sciopero che ha paralizzato, dall’11 al 14 agosto, l’aeroporto londinese di Heathrow. A modo suo, la violenza e l’astio con cui la borghesia ha condannato gli scioperanti rivela la portata storica di questa lotta operaia. In effetti è solo qualche settimana dopo gli attentati di Londra del 7 luglio e quando la borghesia tentava di rilanciare l’unione nazionale attraverso la campagna antiterrorista, che un migliaio di lavoratori dell’aeroporto si sono messi in sciopero spontaneamente per solidarietà con i 670 operai dell’impresa americana di ristorazione Gate Gourmet, sotto appalto della British Airways, all’annuncio del loro licenziamento.

‘Dirigenti del mondo’, ‘terroristi internazionali’: sono tutti responsabili del massacro dei lavoratori!

Chi sono le prime vittime degli attentati terroristici nel centro di Londra il 7 luglio 2005? Come a New York nel 2001 ed a Madrid nel 2004, le bombe miravano deliberatamente agli operai, alle persone che si ammucchiano nelle metropolitane e negli autobus per andare al lavoro. Al Qaeda che rivendica la responsabilità di questi massacri, dice che ha voluto vendicare "i massacri perpetrati in Iraq dall'esercito britannico”. Ma il macello senza fine che subisce la popolazione irachena, non è colpa della classe lavoratrice della Gran Bretagna; sono le classi dominanti della Gran Bretagna, dell'America ad essere responsabili

Un dibattito tra rivoluzionari a Berlino: le cause della guerra imperialista

Nel numero scorso del giornale abbiamo pubblicato un articolo di bilancio della prima riunione che il BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario) ha tenuto a Berlino all’inizio di quest’anno che aveva come tema la situazione della lotta di classe. Come già annunciato, pubblichiamo qui un articolo sulla seconda riunione del BIPR, alla quale ha partecipato la CCI, tenutasi sempre a Berlino a metà maggio dove è stato affrontato il tema della guerra imperialista. Se abbiamo ritenuto necessario dare un tale spazio per raccogliere i vari elementi scambiati tra la nostra organizzazione ed il BIPR nel corso di questa discussione, è per l’importanza che questi hanno e per l’utilità che possono avere per chi è interessato a conoscere meglio ciò che unisce e ciò che distingue le due principali organizzazioni della Sinistra Comunista su di una questione di fondo come la guerra.
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