Pakistan

Pakistan: il nuovo fronte imperialista di Obama

Barack Obama, già prima di essere eletto, aveva affermato la sua intenzione di bombardare duramente il Pakistan:

Stanno complottando per colpire ancora. È stato un terribile errore non agire quando avevamo l’opportunità di eliminare durante  una riunione i leader di Al-Qaeda nel 2005. Se  abbiamo informazioni dai servizi su bersagli terroristici molto importanti su cui si può agire e il presidente Musharraf non lo vuole fare, lo faremo noi” (Guardian 1/8/08) “ Mr Obama… ha detto che il presidente George Bush avrebbe scelto il campo di battaglia sbagliato in Iraq e che avrebbe dovuto concentrarsi sull’Afghanistan e il Pakistan; ha detto che non esiterebbe ad utilizzare la forza per distruggere chi minacciava gli Usa e se il presidente del  Pakistan, Pervez Musharraf non agisse lo farebbe lui” (ibid 4/8/08).

Assassinio di Benazir Bhutto. Il Pakistan al centro delle rivalità imperialiste

Il 27 dicembre 2007, Benazir Bhutto è stata assassinata. Il suo ritorno a Dubai in ottobre era già stato oggetto di un attentato che provocò 139 morti. Sicuramente questa musa della “democrazia” ha avuto i rituali omaggi da tutta la stampa borghese internazionale. Il suo “carisma” ed il suo “ straordinario coraggio “, la sua “resistenza all’egemonia militare” sono stati esaltati dai giornali occidentali e dei paesi arabi moderati. Ma le

La “guerra al terrorismo” dietro la legge marziale in Pakistan

In Pakistan è stata proclamata la legge marziale, punto culminante di tutti i conflitti che si sono succeduti all’interno dello Stato dall’estate scorsa. Questa misura sembra sia stata resa urgente dal timore che l’Alta Corte, il mese scorso, potesse dichiarare Musharraf ineleggibile come presidente, tanto che costui ha finito per sostituire il Capo della Giustizia con uno dei suoi uomini, cosa che aveva già tentato di fare in agosto, ma senza successo, quando fece marcia indietro sulla dichiarazione dello stato d’emergenza. Questa sospensione della Costituzione contrasta con tutta la propaganda portata avanti a proposito del “muoversi verso la democrazia e delle regole civili” e porrà Benazir Bhutto in una situazione difficile al suo ritorno da Dubai.

Il capitalismo non ha nessun avvenire da offrire all'umanità: minaccia di guerra tra India e Pakistan

Dopo gli attentati dell'11 settembre, la guerra in Afghanistan e la recrudescenza dei massacri nel Medio Oriente, altri due inquietanti avvenimenti sono stati spinti alla ribalta dell'attualità internazionale: da una parte la minaccia di guerra tra l'India e il Pakistan, due stati dotati di armi nucleari che si disputano in modo congenito e ricorrente la regione del Cachemire: dall'altra la progressione dei partiti di estrema destra in Europa occidentale che ha dato l'occasione alla borghesia d'agitare lo spauracchio del fascismo e di sviluppare gigantesche campagne democratiche.

 Niente sembrerebbe avvicinare i due avvenimenti, geograficamente molto lontani e su piani geopolitici completamente differenti. Per capire le radici comuni di questi due avvenimenti, occorre liberarsi da un approccio fotografico del mondo, frammentario e frazionato, consistente nell'analizzare ogni fenomeno a sé, separatamente. Solo il metodo marxista che procede con un approccio storico globale, dialettico, dinamico, collegando tra loro le differenti manifestazioni del meccanismo del capitalismo per dargli una unità e coerenza, è in grado d'integrare questi due avvenimenti in un quadro comune.

 

 

 

 

 

 

 

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