Imperialismo

Gaza: la solidarietà con le vittime della guerra, è la lotta di classe contro tutti gli sfruttatori

Pubblichiamo qui di seguito la traduzione della presa di posizione sui massacri in Medio Oriente e nella striscia di Gaza apparsa sul nostro sito Internet in inglese il 31/12/2008. In seguito gli avvenimenti sono evoluti nello stesso senso della nostra denuncia: uso sistematico di un terrore brutale contro la popolazione bombardata da terra, da mare e dal cielo e entrata delle truppe israeliane a Gaza dalla sera del 3 gennaio.

Massacro di Mumbai: le tensioni crescenti tra India e Pakistan alimentano le atrocità terroristiche

Il terribile attacco alla gente di Mumbai, all’ospedale, al caffè e all’hotel, al centro ebraico e a chi per caso attendeva in una stazione ferroviaria, è stato subito sottolineato nel mondo come “l’11 settembre dell’India”.

Da quando gli Usa hanno usato le atrocità dell’11 settembre per giustificare la propria barbarie militare in Afghanistan e Iraq, questo paragone ha un preciso significato: contiene la minaccia implicita che lo status di vittima dell’India sarà usato per giustificare una maggiore pressione, o per rinnovare il conflitto, contro il Pakistan.

Guerra in Georgia: tutte le potenze sono fautrici di guerra!

Ancora una volta il Caucaso è stato messo a ferro e fuoco. Nello stesso momento in cui Bush e Putin assaggiavano dei dolci a Pechino e assistevano praticamente fianco a fianco alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici, preteso simbolo di pace e di riconciliazione tra i popoli, il presidente georgiano Saakachvili da una parte - protetto dalla Casa bianca - e la borghesia russa dall’altra, inviavano i loro soldati per compiere un terribile massacro di popolazioni. Questa guerra ha dato luogo ad una nuova

Il “pacifico” avanzamento dell’imperialismo cinese

Giusto un paio di anni fa il presidente cinese Hu Jintao promise una “pacifica” crescita del suo paese nell’arena internazionale. Diversi osservatori e commentatori internazionali si fecero prendere dal doppio linguaggio stalinista e conclusero che una ascesa economica della Cina l’avrebbe resa una potenza più realista e responsabile a tutto vantaggio del mondo intero. Infatti, a partire dal 1990, salvo un paio di notevoli eccezioni, la Cina ha proceduto con passo leggero. Ma il reale volto

Iraq, Afghanistan, Kosovo. I danni delle armi ad uranio impoverito

L’armamento con uranio impoverito è certamente una delle più chiare manifestazioni del cinismo machiavellico della borghesia. L’uranio impoverito è un metallo pesante e denso; caratteristiche che gli conferiscono una durezza eccezionale capace di perforare blindati o penetrare in bunker sotterranei. Questo metallo somiglia al tungsteno ma mentre quest’ultimo, prodotto in gran parte in Cina, è costoso e non infiammabile,

Tibet: I “diritti dell’uomo” e la repressione dello Stato servono ambedue agli interessi imperialisti

Le proteste per il brutale trattamento della popolazione del Tibet hanno inseguito il passaggio della torcia olimpica fin dal momento in cui è stata accesa. Sembra che debbano raggiungere il punto culminante il 21 giugno quando la fiamma arriverà a Lhasa, capitale del Tibet.

All’ordine del giorno della borghesia turca: guerra, terrore, caos e barbarie

Pubblichiamo qui di seguito un volantino che abbiamo ricevuto dai compagni di Enternasyonal Komünist Sol (EKS) in Turchia e che prende posizione contro le minacce di guerra dello Stato turco contro i Kurdi alle frontiere con l’Iraq. La versione completa di questo volantino può essere letta sul nostro sito in lingua turca (EKA), tedesca ed inglese.

Assassinio di Benazir Bhutto. Il Pakistan al centro delle rivalità imperialiste

Il 27 dicembre 2007, Benazir Bhutto è stata assassinata. Il suo ritorno a Dubai in ottobre era già stato oggetto di un attentato che provocò 139 morti. Sicuramente questa musa della “democrazia” ha avuto i rituali omaggi da tutta la stampa borghese internazionale. Il suo “carisma” ed il suo “ straordinario coraggio “, la sua “resistenza all’egemonia militare” sono stati esaltati dai giornali occidentali e dei paesi arabi moderati. Ma le

Birmania. Dietro gli appelli alla democrazia, i conflitti imperialisti

A fine agosto, in Birmania sono esplose delle manifestazioni in seguito all’aumento brutale e drastico dei prezzi energetici: 66% per la benzina, 100% per il diesel e più del 500% per il gas! La motivazione ufficiale è l’aumento dei prezzi degli idrocarburi; ma nei fatti si tratta di far pagare sempre più alla popolazione lo sprofondamento catastrofico del paese nella crisi.

La “guerra al terrorismo” dietro la legge marziale in Pakistan

In Pakistan è stata proclamata la legge marziale, punto culminante di tutti i conflitti che si sono succeduti all’interno dello Stato dall’estate scorsa. Questa misura sembra sia stata resa urgente dal timore che l’Alta Corte, il mese scorso, potesse dichiarare Musharraf ineleggibile come presidente, tanto che costui ha finito per sostituire il Capo della Giustizia con uno dei suoi uomini, cosa che aveva già tentato di fare in agosto, ma senza successo, quando fece marcia indietro sulla dichiarazione dello stato d’emergenza. Questa sospensione della Costituzione contrasta con tutta la propaganda portata avanti a proposito del “muoversi verso la democrazia e delle regole civili” e porrà Benazir Bhutto in una situazione difficile al suo ritorno da Dubai.

Iraq. Il massacro continua

L’estate del 2007 è stata ancora una volta marcata dal crescente caos militare e dall’orrore nella maggior parte del mondo. Mentre in Libano la situazione si è momentaneamente calmata (con l’eccezione della carneficina nel campo profughi di Nahr el-Bared dopo una lunga tregua tra l’esercito e gli islamici), in Afghanistan si è avuta una netta ascesa nello scontro e negli attacchi terroristici da parte dei Talebani. Nel frattempo il massacro in Iraq è continuato senza tregua. A dozzine muoiono ogni giorno, sia nei conflitti armati che negli attentati suicidi, la maggior parte dei quali diretti sulla popolazione inerme.

Convegno internazionalista di Milano: La discussione non è un lusso ma un’arma di lotta per la classe operaia

Il 14 aprile scorso si è tenuto a Milano un “convegno contro l’aggressione imperialista nel Medio Oriente organizzato dal “Comitato di lotta internazionalista (…) nato agli inizi del 2005 come sforzo unitario di alcuni compagni e gruppi politici di Milano, Torino, Genova, La Spezia, Pavia, Roma, con lo scopo di agire nel movimento reale, nelle lotte sociali e di classe su un terreno conseguentemente anticapitalista che, necessariamente, per esserlo, deve esercitare la sua politica in un fronte internazionale e con posizioni internazionaliste”.

Che cosa è l'imperialismo?

Il recente conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano ha costituito ancora una volta l’occasione, in un gran numero di paesi, per sentire elevarsi voci contro "l'imperialismo americano" come il principale, addirittura unico, seminatore di guerra e destabilizzazione. I gauchistes sono spesso i primi in questo elenco. In Francia, in particolare, i trotskisti di LO (Lotta Operaia) e della LCR (Lega dei comunisti rivoluzionari) non perdono  mai l'occasione per stigmatizzare l'imperialismo americano, e quello del suo alleato israeliano, qualificato come "espansionismo sionistico", che massacrano, saccheggiano, occupano e sfruttano i "popoli" e le "nazioni" oppresse.

Caricature di Maometto: Quando la borghesia utilizza delle vignette per attizzare l’odio ed il nazionalismo

La questione delle “vignette di Maometto” ha invaso lo spazio mediatico borghese. Ogni giorno nel mondo esplodono nuove manifestazioni filo-islamiche. La semplice pubblicazione di disegni che mostrano un Maometto bellicoso ha dato immediatamente adito ad uno scontro generalizzato tra gli Stati imperialisti, non solo nel mondo musulmano, ma anche a livello mondiale. Questi avvenimenti sono in realtà una drammatica illustrazione del livello di tensione che esiste tra le differenti potenze capitaliste.

Iraq, Giordania: l’estensione di una situazione di caos sempre più incontrollabile

Sono ormai più di due anni che l’esercito americano ha preso il controllo dell’Iraq. E sono ugualmente più di due anni che il caos si sviluppa implacabilmente su tutto il paese. Circa 120.000 morti nella popolazione, 2000 soldati americani uccisi e 18.000 feriti, senza contare le distruzioni di abitazioni o di edifici pubblici: l’Iraq conosce una delle peggiori situazioni della sua storia, dopo la II Guerra mondiale e la guerra contro l’Iran. Ma, oltre alle devastazioni che si abbattono sugli Iracheni, questa guerra ha per effetto di attizzare ulteriormente le tensioni imperialiste di piccoli e grandi paesi, ed è l’insieme del Medio e vicino Oriente che è entrato irrimediabilmente in un periodo di instabilità più esplosiva che mai. Il triplo attentato di Amman in Giordania, che era stata finora risparmiata, ha segnato in maniera chiara la dinamica attuale di estensione di questa instabilità.

Cina, Giappone ... Il SUD EST ASIATICO NELLA TORMENTA DELLE TENSIONI IMPERIALISTE

Mentre i media agli ordini della borghesia danno ampia risonanza al referendum sulla Costituzione europea, come se da questo dipendesse la pace e la stabilità nel mondo, la barbarie capitalista continua drammaticamente la sua marcia avanti. In particolare l'Asia è diventata il nuovo epicentro dell'accelerazione delle tensioni inter-imperialiste.

Libano, Siria, Iran... Verso l’apertura di nuove zone di scontri imperialisti

Con l’assassinio del vecchio primo ministro libanese, Rafic Hariri, si è riacceso un focolaio di scontri imperialisti in Medio Oriente. Questo nuovo episodio della barbarie capitalista, che si sviluppa a livello mondiale ed in particolare nel Vicino e Medio Oriente e si manifesta con sanguinosi regolamenti di conti ed una spirale senza fine di attentati terroristici che colpiscono ciecamente le popolazioni, ci ricorda che tutti i discorsi di pace della borghesia, di paesi grandi e piccoli, non sono che spudorate fesserie e cinismo. Sono proprio queste frazioni nazionali della borghesia che, non contente di seminare morte, come gli Stati Uniti in Iraq o la Francia in Africa, manipolano le molteplici bande di terroristi.

Iraq: la barbarie senza fine

In Iraq si succedono attentati dopo attentati. La morte falcia le vittime a dozzine. L’esercito americano conta fino ad oggi 1276 morti (dei quali più di 100 nell’ultimo mese) e 9765 feriti. L’assalto su Falluja ha fatto almeno 2000 vittime tra i ribelli. Nessun bilancio è stato reso noto circa le dozzine di migliaia di abitanti intrappolati negli scontri che non erano potuti scappare. Il bilancio della guerra è di minimo 15.000 vittime. Una rivista medica inglese avanza un bilancio realistico di almeno 100.000 morti!

Un dibattito tra rivoluzionari a Berlino: le cause della guerra imperialista

Nel numero scorso del giornale abbiamo pubblicato un articolo di bilancio della prima riunione che il BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario) ha tenuto a Berlino all’inizio di quest’anno che aveva come tema la situazione della lotta di classe. Come già annunciato, pubblichiamo qui un articolo sulla seconda riunione del BIPR, alla quale ha partecipato la CCI, tenutasi sempre a Berlino a metà maggio dove è stato affrontato il tema della guerra imperialista. Se abbiamo ritenuto necessario dare un tale spazio per raccogliere i vari elementi scambiati tra la nostra organizzazione ed il BIPR nel corso di questa discussione, è per l’importanza che questi hanno e per l’utilità che possono avere per chi è interessato a conoscere meglio ciò che unisce e ciò che distingue le due principali organizzazioni della Sinistra Comunista su di una questione di fondo come la guerra.

L’Europa: alleanza economica e campo di manovra per le rivalità imperialiste

Ormai da quasi mezzo secolo la classe dominante parla di costruire l’Europa. L’introduzione di una moneta comune – l’euro – è stata presentata come un primo passo fondamentale verso la costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Questo processo è a quanto pare ben avviato se si ritiene di allargare l’Unione Europea da 15 a 25 paesi dal primo maggio 2004, mentre l’obiettivo di redigere una costituzione europea è già in atto.

Riuscirà davvero la classe dominante ad andare oltre il limite dell’idea di nazione?

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