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Riunioni a Manchester ed a Londra: dei passi avanti verso l’unità tra gli internazionalisti

Pubblichiamo qui due brevi rapporti su dei recenti incontri a Londra e Manchester che hanno mostrato dei piccoli passi avanti nello sviluppo della discussione e dell’attività collettiva fra gruppi e tendenze genuinamente internazionalisti.

 

Riunioni pubbliche di World Revolution: l’internazionalismo al centro della lotta contro la guerra

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Le ultime due riunioni di Londra di World Revolution (WR, sezione della CCI in Gran Bretagna) sono state focalizzate sulla questione dei rivoluzionari e la guerra. Perché? Perché non sulla crisi che sicuramente è al centro dei pensieri dei lavoratori, in particolare con la minaccia della disoccupazione che incombe su tanti? La crisi è certamente una preoccupazione centrale ma, nonostante i tentativi della borghesia di anestetizzare la classe lavoratrice rispetto alla barbarie della guerra con l’impiego di soldati  professionisti e con la propaganda della “difesa della democrazia” dal fondamentalismo o dal totalitarismo, la guerra rimane una presenza costante nel capitalismo decadente.

In Gran Bretagna la classe dominante può anche utilizzate il patriottismo mostrato a Wooton Bassett[1] per sostenere ideologicamente la propaganda che il conflitto in Afganistan è “umanitario” e “contro il terrore”, ma non può nascondere il fatto che masse di giovani, che molto spesso sono obbligati a fare il soldato per motivi economici, stanno ritornando a casa nelle bare mentre il caos continua a regnare nella regione.

C’è un altro fattore: il fatto che la classe lavoratrice non è sconfitta. Fin dalla fine del periodo di controrivoluzione, verso la fine degli anni 60, la classe operaia a livello internazionale ha continuato, attraverso alti e bassi, a sviluppare la sua combattività. Basta guardare i recenti scioperi in Turchia, in Grecia ed in Gran Bretagna per rendersene conto. La borghesia questo lo sa e sono queste lotte o il pericolo che rappresentano a costituire un fattore frenante della tendenza a guerre più generalizzate. L’incapacità della borghesia a dominare completamente la scena sociale le impedisce, per quanto sofisticata possa essere sua propaganda, di farci marciare verso la guerra mondiale come ha fatto nel 1914 e nel 1939.

Per sua natura la classe operaia è una classe internazionale, non ha nazioni da difendere, nessuna parte da sostenere nelle guerre fra gli Stati capitalisti. I lavoratori di tutti i paesi devono, come ha scritto Lenin nel 1914, trasformare le guerre imperialiste in guerre civili e combattere l’unica guerra che può mettere un fine a tutte le guerre: la guerra di classe.

La nebbia ideologica del patriottismo che è calata nel 1914 e nel 1939, che ha oscurato questa necessità, è stata dispersa fino ad un certo punto dalla lotta di classe ma i rivoluzionari devono lavorare alla sua scomparsa totale per permettere alla classe operaia di vedere lo Stato capitalista per ciò che è in realtà, un mostro militarista assetato di sangue.

Queste erano le idee che hanno dominato le discussioni in entrambe le riunioni. Alla prima riunione, di novembre, sull’internazionalismo e la seconda guerra mondiale il punto centrale era su come la borghesia utilizza l’ideologia per difendere la guerra imperialista e quale è l’alternativa proletaria alla guerra. Ma più interessante è stata la discussione alla seconda riunione a febbraio su come gli internazionalisti rispondono alla guerra.

Durante gli ultimi anni la CCI ha visto uno sviluppo internazionale di un nuovo ambiente internazionalista. Alcuni di questi gruppi si identificano con la tradizione della Sinistra comunista mentre altri con l’anarchismo e il sindacalismo. Ma quale che sia la loro origine, questi pongono al centro della loro politica l’internazionalismo. Questo sviluppo ci ha obbligato a rivedere il nostro atteggiamento verso l’anarchismo. C’è un ampio movimento con una gamma di posizioni e i comunisti di sinistra, piuttosto che rifarsi a vecchi schemi, devono trovare il modo di lavorare con gli elementi internazionalisti di questo milieu ogni volta che è possibile. In questa ottica WR ha invitato esplicitamente i compagni della Anarchist Federation (AF), di Solidarity Federation e della Communist Workers Organisation (CWO) a partecipare alla riunione con lo scopo di chiarificare su che cosa siamo d’accordo o in disaccordo e come gli internazionalisti possono intervenire insieme in futuro. Dalla riunione è emerso chiaramente che tutti i presenti (i compagni della CWO e di AF e alcuni anarchici sciolti) erano d’accordo sulla centralità dell’internazionalismo come risposta alla guerra imperialista. La presenza di un membro della Tendenza Internazionale Bolscevica Trotzkista ha reso questo accordo più esplicito quando tutti i presenti hanno denunciato la versione dell’antimperialismo difesa da questa tendenza: essenzialmente un grezzo antiamericanismo basato sul chiamare gli sfruttati ed i diseredati a sostenere la propria borghesia, in quanto “male minore”, contro l’imperialismo più grande. C’è stato anche un certo accordo, basato sull’esperienza condivisa dei gruppi di No War But the Class War a Londra e Sheffield, su come i comunisti di sinistra e altri internazionalisti possono discutere e lavorare insieme. Le azioni esemplari e l’attivismo frenetico del passato sono stati rifiutati in favore di ulteriori discussioni e interventi unitari sui principi nel caso di altre campagne di guerra e manifestazioni pacifiste.

Questa riunione rappresenta un piccolo passo avanti nei rapporti tra internazionalisti in Gran Bretagna e per questo deve essere salutata, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Questa prima discussione deve essere sviluppata e noi facciamo un appello a tutti gli internazionalisti, con qualsiasi corrente essi si identifichino, a prendere contatti con noi per organizzare riunioni comuni e sviluppare la discussione.

Kino 8/3/10



[1] Cittadina inglese dove si svolti i funerali dei soldati morti il l’1 ed il 5 aprile scorso in Afghanistan.

Forum Class Struggle (Lotta di Classe) di Manchester sulle elezioni

In un momento in cui la Gran Bretagna ha di fronte delle elezioni generali che sono diventate tanto più interessanti a causa dell’emergere di una preoccupazione generale per una politica “pulita” in seguito allo scandalo delle spese dei ministri, è importante che sia stato creato a Manchester un forum di discussione, un luogo dove delle persone possano partecipare ad una discussione che cerchi di articolare una prospettiva proletaria. Ed il forum di Class Struggle di Manchester organizzato dalla sezione locale della Anarchist Federation e sostenuta da “The Commun”, ha toccato la questione delle elezioni nella sua prima riunione.

La maggior parte delle persone presenti alla riunione ha condiviso l’idea che oggi votare non ha alcun valore per la classe operaia e che malgrado molti lavoratori abbiano ancora illusioni verso il Partito laburista (qualcuno nella riunione si è riferito questo come al “male minore”), il Partito laburista ha dimostrato, fin dalla sua formazione all’inizio del Novecento, la sua lealtà completa alla classe dirigente piuttosto che alla classe lavoratrice.

E non solo in Gran Bretagna: dappertutto i governi di sinistra hanno stabilito record negli attacchi di austerità (un altro compagno ha fatto l’esempio del PASOK nell’attuale situazione in Grecia) e nel sostegno alla guerra (i sindacati ed il Partito laburista hanno un forte pedigree su questo piano sia nel secolo scorso che oggi e l’agitatore di sinistra recentemente defunto, Michael Foot, è stato un entusiasta della guerra delle Falklands-Malvinas).

Anche se le indicazioni di letture distribuite prima della riunione (Lettera aperta a Lenin di Gorter e L’estremismo, malattia infantile del comunismo di Lenin) e la presentazione hanno posto l’attenzione sui dibattiti della Terza Internazionale dove l’antiparlamentarismo è diventato una posizione chiave della Sinistra Comunista, non c’è stata la possibilità di sviluppare una discussione reale su questo punto, anche se sono stati ventilati diversi punti di vista sulle intenzioni e le preoccupazioni di Lenin e dei bolscevichi in questo periodo della rivoluzione russa (1920).

Gli altri gruppi politici presenti erano la CCI e Solidarity Federation e c’era un certo numero di persone non appartenenti ad alcun gruppo. La riunione è stata condotta in un’atmosfera fraterna e il forum si incontrerà di nuovo il 1° aprile.

Duffy 8/3/10


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