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“Sono rinchiusa in una scatola di plastica, trasparente, insonorizzata, urlo a squarciagola e nessuno mi ascolta. Ho perso il mio lavoro da insegnante precaria, sono laureata ma a che serve? E con me lo hanno perso in tanti, e con il nostro lavoro tanti sfrantummati, ragazzi emarginati, stranieri, italiani, i figli di tutte le periferie, perdono l’unica chance che avevano avuta da questa schifezza di società. Urlo per denunciare il precipizio nel quale questo governo ci sta portando, spingendo il Paese verso l’arretratezza più bieca, ma non è il solo governo ad essere sordo. Arrogante, trincerata dietro la sua ipocrisia, c’è una opposizione smidollata, “senza spina dorsale” come l’ha chiamata Nadia Urbinati! Urlo, urlo, ma nessuno si gira. Arroganti e volgari uomini d’affari (anche sporchi) scendono dalla Mercedes mentre alcuni bambini si avvicinano per chiedere qualche spicciolo, altri sono tornati a fare i “sciuscia”. Uffa che fastidio, questi signori non possono perdere tempo con dei morti di fame!!! Urlo ancora di più, ma non serve... da sola non ci riesco ...e se urlassimo di più, tutti noi che siamo sono chiusi come me in questa stanza asettica ed isolata ci potrebbe sentire qualcuno? maria da caserta”.
(lettera pubblicata sul forum del Corriere del Mezzogiorno)