Guerra

Le atrocità della guerra usate per giustificare... nuove atrocità

"La guerra è un omicidio metodico, organizzato, gigantesco. Tuttavia, per ottenere un omicidio sistematico in uomini normalmente costituiti, è necessario prima produrre un'intossicazione appropriata. Questo è sempre stato il metodo abituale dei belligeranti. La bestialità dei pensieri e dei sentimenti deve corrispondere alla bestialità della pratica, deve prepararla e accompagnarla."(Rosa Luxemburg, La crisi della socialdemocrazia, 1915).

Guerra in Medio Oriente: un ulteriore passo avanti nella barbarie e nel caos globale

Il 7 ottobre, sotto una pioggia di razzi, un’orda di islamisti ha seminato il terrore nelle comunità israeliane che circondano la Striscia di Gaza. In nome della “giusta vendetta” contro “i crimini dell'occupazione”, in nome dei “musulmani di tutto il mondo” contro il “regime sionista”, Hamas e i suoi alleati hanno lanciato migliaia di “combattenti” fanatici a commettere le peggiori atrocità su civili indifesi, donne, anziani e perfino bambini.

Massacri e guerre in Israele, Gaza, Ucraina, Azerbaigian... Il capitalismo semina morte! Come possiamo fermarlo?

Orrore, massacri, terrorismo”, “terrore, crimini di guerra”, “catastrofe umanitaria”, “genocidio”, ... le parole sulle prime pagine della stampa internazionale la dicono lunga sulla portata della barbarie a Gaza.

La guerra in Ucraina alimenta la barbarie e il caos in tutto il mondo

Più di un anno di spaventose carneficine: centinaia di migliaia di soldati massacrati da entrambe le parti; più di un anno di bombardamenti ed esecuzioni indiscriminate, con l'uccisione di decine di migliaia di civili; più di un anno di distruzione sistematica che ha trasformato il Paese in un gigantesco campo di rovine, mentre gli sfollati sono milioni; più di un anno di ingenti bilanci affondati in questo massacro da entrambe le parti (la Russia sta ora impegnando circa il 50% del suo bilancio statale nella guerra, mentre l'ipotetica ricostruzione dell'Ucraina in rovina richiederebbe più

Gli scontri imperialisti in Ucraina intensificano il caos e la barbarie della guerra

Mentre la Russia scarica continuamente bombe a tappeto sulle città ucraine, al termine della riunione del G7, tenutasi nella bucolica cornice delle Alpi bavaresi il 28 giugno, i rappresentanti delle grandi potenze “democratiche” hanno ripetuto in coro: “La Russia non può e non deve vincere!” (Macron), falsamente indignati dall'orrore degli scontri, dalle decine di migliaia di morti e milioni di rifugiati, dalla distruzione sistematica di intere città, da

Vertice della NATO a Madrid: un vertice di guerra per la guerra

L’Europa si militarizza e annuncia il più grande dispiegamento di truppe dalla guerra fredda”, “La guerra della Russia contro l’Ucraina ha rotto la pace e ha seriamente alterato il nostro sistema di sicurezza”, sono questi i minacciosi titoli del vertice di Madrid. La Russia, ma anche la Cina, sono apertamente designati come “nemici della democrazia”. Il vertice di Madrid è stato un esercizio chiaramente bellicista. E le parole sono accompagnate dalle decisioni.

Conferenza di Zimmerwald Un riferimento indispensabile per la difesa dell’internazionalismo

La lotta contro la guerra può essere intrapresa dalla classe operaia solo attraverso la lotta sul proprio terreno di classe e la sua unificazione internazionale. Le organizzazioni rivoluzionarie non possono aspettare una mobilitazione di massa della classe operaia contro la guerra: devono agire come una determinata punta di lancia nella difesa dell’'internazionalismo e sottolineare la necessità del rovesciamento del sistema. Questo richiede che la classe operaia e le sue organizzazioni rivoluzionarie si riapproprino delle lezioni e dell’impostazione delle lotte precedenti contro la guerra.

Il trotskismo, grande sostenitore dell’imperialismo, reclutatore di carne da cannone

Dopo il suo passaggio nel campo della borghesia, il trotskismo non ha mai perso un’occasione per attaccare la coscienza della classe operaia spingendo i proletari a prendere la difesa di un campo imperialista contro un altro nei vari conflitti che si sono succeduti dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Il loro posizionamento di fronte al caos guerriero che devasta l’Ucraina lo conferma ancora una volta.

Chi può fermare le guerre e la barbarie del capitalismo?

Stiamo vivendo la più intensa campagna di propaganda di guerra dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi, non solo in Russia e Ucraina, ma in tutto il mondo. È dunque essenziale che tutti coloro che cercano di difendere l’internazionalismo proletario di fronte ai tamburi di guerra colgano ogni occasione di riunirsi per discutere e chiarire, per sostenere e solidarizzare, e per definire meglio il metodo dei rivoluzionari contro la campagna militarista della borghesia.

La propaganda “umanitaria” al servizio della guerra

Di fronte alla barbarie della guerra, la borghesia ha sempre cercato di nascondere la sua responsabilità omicida e quella del suo sistema dietro ciniche bugie. La guerra in Ucraina non è sfuggita al torrente di propaganda e alla turpe strumentalizzazione della sofferenza che genera. Non passa giorno senza che l’esodo di massa e l’angoscia delle famiglie ucraine in fuga dai bombardamenti siano mostrati su tutti i canali televisivi e sulle prime pagine di tutti i giornali, che di solito sono così discreti sulle disgrazie che il capitalismo infligge all’umanità.

Stati Uniti, Russia, Unione Europea, Ucraina... Tutti gli Stati sono responsabili della guerra

La società borghese, marcia fino all’osso, malata di se stessa, sta ancora una volta vomitando il suo turpe torrente di ferro e fuoco. Ogni giorno la carneficina ucraina diffonde la sua processione di bombardamenti massicci, imboscate, assedi e colonne di rifugiati che fuggono a milioni dal fuoco continuo dei belligeranti.

Di fronte alla guerra come di fronte alla crisi, la classe operaia non deve accettare alcun sacrificio

Lo scatenarsi della barbarie guerriera in Ucraina minaccia sempre di più il mondo intero con "danni" collaterali, tra cui in particolare una maggiore miseria nel mondo, un peggioramento considerevole degli attacchi economici contro la classe operaia: intensificazione dello sfruttamento, aumento della disoccupazione, inflazione.

Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina

Le organizzazioni della sinistra comunista devono difendere in modo unitario il loro patrimonio comune di adesione ai principi dell'internazionalismo proletario soprattutto in un momento di grande pericolo per la classe operaia mondiale. Il ritorno della carneficina imperialista in Europa nella guerra in Ucraina è un tale momento.

Contro la guerra imperialista in Ucraina

Di fronte ai gravi sviluppi della guerra imperialista in Ucraina, la CCI ha risposto con un volantino internazionale, IL CAPITALISMO È GUERRA, GUERRA AL CAPITALISMO!, denunciando la barbarie del conflitto e le bugie ipocrite della classe dominante in entrambi i campi, e insistendo sul fatto che lo sviluppo della lotta di classe in tutti i paesi è l’unica via d’uscita dall’incubo di questo sistema in putrefazione.

Ucraina: acutizzazione delle tensioni guerriere nell’Est Europa

Dimostrazione di forza dell’esercito russo con “manovre” di grande portata lungo le frontiere ucraine da gennaio, annunci quasi giornalieri da parte degli Stati Uniti di una imminente invasione russa, invio di truppe della NATO nei paesi baltici e in Romania, intenso balletto diplomatico “per salvare la pace”, campagna mediatica russa per denunciare l’isteria occidentale e annuncio di un ritiro delle truppe, immediatamente smentita da Stati Uniti e NATO, scontri fra esercito ucraino e separatisti nel Donbass: in questo macabro sabba guerriero tra borghesie imperialiste le intenzioni sono di

Covid, disastri climatici, caos in Afghanistan... La crisi storica del capitalismo sta inesorabilmente accelerando!

La pandemia globale di Covid-19 continua, di fronte all’incapacità di tutti gli Stati di coordinare i loro sforzi, a devastare ogni continente. E i principali eventi degli ultimi due mesi confermano la dinamica mortale in cui il capitalismo sta precipitando la civiltà.

Cataclismi climatici a ripetizione

I frutti amari della “guerra al terrorismo”

In occasione del 20° “anniversario” degli attentati dell’11 settembre a New York, vogliamo ricordare ai nostri lettori il nostro articolo principale sul tema, A New York e dovunque nel mondo il capitalismo semina la morte, pubblicato su Rivoluzione Internazionale n. 122[1]. L’articolo denuncia il massacro di migliaia di civili, soprattutto proletari, come un atto di guerra imperialista, ma allo stesso tempo denuncia le lacrime ipocrite versate dalla classe dominante.

Conflitto israelo-palestinese: guerre e pogrom sono il futuro che ci riserva il capitalismo

Non è la prima volta che Hamas o altri gruppi jihadisti fanno piovere razzi sui civili nelle città israeliane, uccidendo indiscriminatamente. Tra le prime vittime vi sono un padre arabo e sua figlia, residenti nella città israeliana di Lod, polverizzati nella loro auto.

Guerra, terrore e schiavitù moderna in Libia

La Libia è regolarmente nelle notizie di cronaca dal 2011, anno della liquidazione della sua defunta “guida” Gheddafi da parte delle potenze della NATO (Francia, Regno Unito e Stati Uniti). “Questa sfortunata Libia, che la guerra franco-britannica del 2011 ha trasformato in un paradiso per i terroristi di Daesh e Al Qaeda, ora eredita una guerra civile. Trafficanti di armi, droga o di migranti vi proliferano e raramente entrano in conflitto con i jihadisti.

Tensioni Iran-USA: il capitalismo è caos e barbarie

Gaza, Libano, Siria, Iraq, Afghanistan, Yemen ... la spirale infernale del conflitto imperialista continua a spingere il Medio Oriente nella barbarie più profonda. Questa regione è un concentrato di tutto ciò che è più disgustoso nel capitalismo decadente. Dopo decenni d’instabilità, invasioni, guerre “civili” e di ogni tipo di conflitto omicida, l’Iran è ora nell’occhio del ciclone.

Massacri in Siria e migranti nel Mediterraneo: il capitalismo è guerra miseria e filo spinato

Da un lato guerre incessanti, bombardamenti che devastano intere regioni e provocano spaventosi massacri di popolazioni intere. Dall'altro, filo spinato, mura, imbarcazioni a caccia di migranti e campi recintati aspettano decine di migliaia di persone e le loro famiglie che cercano di sfuggire alla morte, alla distruzione delle loro case, alla miseria e alla fame.

Migranti e rifugiati: vittime del capitalismo (Parte III)

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le disastrose distruzioni causate dai conflitti imperialisti generarono un mondo di rovine e di desolazione. Nel maggio del 1945, 40 milioni di persone erano profughi o rifugiati in Europa. A questi, bisognava aggiungere gli 11,3 milioni di lavoratori che erano stati arruolati di forza dalla Germania durante la guerra. Nelle altre grandi regioni del mondo, l’indebolimento delle potenze coloniali portava all’instabilità e a nuovi conflitti, specialmente in Asia e Africa, causando nel corso del tempo milioni di migranti.

Medio Oriente: l’obsolescenza storica dello Stato-nazione

Pubblichiamo la traduzione di un contributo di un simpatizzante della CCI sulla situazione in Medio Oriente. La versione originale è disponibile sul nostro sito in inglese.

Il militarismo e la guerra, espressioni principali del modo di vita del capitalismo da circa un secolo, sono diventati i sinonimi della disintegrazione del sistema capitalista e della necessità di rovesciarlo. La guerra, in questo periodo, e per il futuro, è una questione cruciale per la classe operaia.

Pagine

Abbonamento a RSS - Guerra