Lotta proletaria

Scioperi in Francia. LOTTARE DIETRO I SINDACATI CONDUCE ALLA SCONFITTA

Migliaia di lavoratori in sciopero. Trasporti pubblici completamente paralizzati. Uno sciopero che si estende nel settore pubblico: prima le ferrovie, la metropolitana e gli autobus, poi Poste, settori di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, della distribuzione del gas, i telefoni, la scuola, la sanità. Anche qualche impresa del settore privato entra in lotta, come i minatori che si scontrano violentemente con la polizia. Manifestazioni che hanno riunito una quantità importante di lavoratori di diversi settori: il 7 dicembre, su appello di vari sindacati, si raggiunge la cifra di un milione di manifestanti contro il piano Juppé nelle principali città della Francia. Due milioni il 12 dicembre.

Il movimento di scioperi e manifestazioni operaie si sviluppa sullo sfondo di agitazioni studentesche e in alcune manifestazioni e assemblee generali di lavoratori partecipano degli studenti. Il riferimento al maggio ‘68 si fa sempre più strada sui mezzi di informazione che si dilungano a fare parallelismi: esasperazione generale, studenti per strada, scioperi che si estendono.

Polemica con Le Proletaire. Il proletariato non deve sottostimare il nemico di classe

Con il crollo dei regimi stalinisti dell’Europa dell’est alla fine degli anni ‘80 e tutte le campagne propagandistiche che si sono scatenate sulla “morte del comunismo”, la “fine della lotta di classe”, o ancora la “scomparsa della classe operaia”, il proletariato mondiale ha subito una sconfitta ideologica massiccia, una sconfitta aggravata dagli eventi successivi, in particolare la guerra del Golfo del 1991, e che hanno ulteriormente amplificato il suo senso di impotenza. In seguito, soprattutto a partire dai grandi movimenti dell’autunno 1992 in Italia, il proletariato ha ritrovato il cammino delle lotte di classe, attraverso molte difficoltà ma in maniera indiscutibile. Ad alimentare questa ripresa delle lotte proletarie sono stati essenzialmente gli attacchi continui e sempre più brutali che la borghesia di tutti i paesi è costretta a sferrare a mano a mano che il suo sistema economico affonda in una crisi senza uscita. La classe dominante sa perfettamente che non potrà far passare questi attacchi ed impedire che essi portino ad una radicalizzazione delle lotte operaie a meno che non metta in piedi tutto un arsenale politico destinato a deviarle, a condurle in vicoli ciechi, a svuotarle e annullarle. E per fare ciò essa deve contare sulla efficacia di questi organi dello Stato borghese in ambiente operaio che sono i sindacati. In altri termini la capacità della borghesia di imporre la sua legge alla classe sfruttata dipende e dipenderà dal credito che i sindacati ed il sindacalismo saranno capaci di guadagnarsi presso quest’ultima. E’ proprio ciò che gli scioperi della fine del 1995 in Francia ed in Belgio hanno dimostrato in modo chiaro., così come la successiva agitazione sindacale nel principale paese europeo: la Germania.

30 anni fa il Maggio francese. La ripresa storica della lotta di classe

Trenta anni fa si svolgeva in Francia un grande movimento di lotta che vide in campo 10 milioni di lavoratori in sciopero per circa un mese. E' ben difficile che i giovani  compagni che oggi si avvicinano alle posizioni rivoluzionarie sappiano cosa successe in quel mese di tanti anni fa. E questo non per loro colpa. In realtà la borghesia ha sempre mistificato il significato profondo di quegli avvenimenti e gli storici borghesi (di destra o di sinistra non fa differenza) lo hanno sempre presentato come la ”rivolta studentesca", la più importante di un movimento che si ebbe anche in Italia, negli USA, e un po' in tutti i paesi più industrializzati. Non c'è da meravigliarsi. La borghesia cerca da sempre di nascondere agli occhi del proletariato le proprie lotte passate, e quando non ci riesce fa di tutto per mistificarle, per presentarle come altra cosa rispetto alle manifestazioni dell'antagonismo storico e irriducibile della principale classe sfruttata della nostra epoca e la classe dominante e responsabile di questo sfruttamento. Oggi la borghesia sta addirittura cercando di snaturare il significato della Rivoluzione d'ottobre, presentata come il colpo di Stato dei bolscevichi assetati di sangue e di potere invece che per quello che fu veramente: il più grandioso tentativo di una classe sfruttata di dare “l'assalto al cielo", di prendere il potere politico per cominciare a trasformare la società in senso comunista, cioè verso l'abolizione di ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Lo fa per esorcizzare il pericolo che la memoria storica costituisce come arma per il proletariato. E proprio perché per il proletariato la conoscenza delle proprie esperienze passate è indispensabile per preparare le battaglie presenti e future, tocca ai rivoluzionari, all'avanguardia politica di questa classe, ricordarle e riproporle all'insieme del proletariato.

Disoccupazione. La borghesia si prepara alla crescita della collera operaia

In più occasioni durante l’inverno dello scorso anno si è avuto modo di assistere nei due più grandi paesi dell’Europa occidentale a delle mobilitazioni sulla questione della disoccupazione. In Francia per parecchi mesi si sono avute sia delle manifestazioni di piazza nelle principali città sia occupazioni di luoghi pubblici (in particolare le sedi degli organismi incaricati di pagare le indennità ai disoccupati). In Germania, il 5 febbraio si sono svolte tutta una serie di manifestazioni indette dalle organizzazioni dei disoccupati e dai sindacati. La mobilitazione non ha avuto la stessa ampiezza di quella francese ma è stata abbondantemente riportata dai mezzi di informazione. La questione della disoccupazione è fondamentale per la classe operaia poiché questa costituisce una delle forme più importanti degli attacchi che essa subisce da parte del capitale in crisi. Nello stesso tempo, l’aumento ed il permanere della disoccupazione costituiscono una delle migliori prove del fallimento del sistema capitalista. Ed è proprio l’importanza di questa questione che si trova sullo sfondo delle manifestazioni cui stiamo assistendo.

Massacro di lavoratori in Spagna (Bilan n°2, dicembre 1933)

Le vittime operaie, cadute nella lotta in Spagna, non appartengono a nessuna scuola particolare. Esse non possono offrire materia di speculazione per o contro gli anarchici. Il proletariato di tutti i paesi onorerà i morti di Spagna aiutando il proletariato iberico a forgiarsi lo strumento indispensabile per la sua vittoria, il suo partito di classe, par dare il via all’insurrezione proletaria.

I proletari rispondono agli attacchi della crisi

Gli articoli che seguono sono solo qualche esempio della risposta che la classe a livello internazionale sta dando contro effetti della crisi mondiale. Dall’inizio dell’anno le lotte si sono susseguite in molti paesi del mondo, dall’Europa all’America Latina, al Sud-Africa, dagli USA alla Cina. Lotte certo ancora sparpagliate e circoscritte, ma significative della tendenza ad uno sviluppo importante dello scontro di classe.

Africa del Sud, la classe operaia resiste agli attacchi

Nello scorso giugno, in Sud Africa ha avuto luogo uno sciopero di quattro settimane. Tra 600.000 ed un milione di lavoratori hanno interrotto il lavoro provocando la chiusura della maggior parte delle scuole e di numerosi uffici, il blocco di alcuni trasporti pubblici e la sostituzione del personale degli ospedali con personale militare. Questo movimento della classe operaia è il più importante dalla fine dell’apartheid nel 1994. Durante questi scioperi il sindacato COSATU ed il SACP (Partito Comunista del Sud Africa), che fanno parte della coalizione governativa al potere con l’ANC, si sono dati da fare per demolire la forza dello sciopero e fare passare gli attacchi al potere d’acquisto dei salari.

Scioperi in Sud America

Un compagno di Lima, che è in corrispondenza e discute regolarmente con la nostra organizzazione, ci ha inviato recentemente un articolo sullo sciopero dei minato in Perù dell’aprile scorso (vedere Acción Proletaria n° 195) e degli elementi su un movimento di insegnanti che si stava sviluppando quando i focolai della prima lotta non erano ancora spenti. Salutiamo calorosamente questo sforzo del compagno perché è di primaria importanza che circolino velocemente le esperienze, le lezioni, le notizie sulle lotte operaie che sorgono nel mondo. Il contributo del compagno è un esempio che incoraggiamo a seguire. L’articolo che segue è ripreso interamente dai testi e dagli elementi informativi che il compagno ci ha inviato.

Scioperi in Egitto: La solidarietà di classe, punta di lancia della lotta

All’inizio dell’anno un’ondata di scioperi ha toccato numerosi settori in Egitto: le fabbriche di cemento, gli allevamenti di pollame, le miniere, i trasporti urbani e le ferrovie. Nel settore sanitario, e soprattutto nell’industria tessile, gli operai hanno scatenato una serie di scioperi illegali contro il forte abbassamento degli stipendi reali e le riduzioni dei premi di incentivazione. Il carattere combattivo e spontaneo di queste lotte può essere colto dalla descrizione che segue che riporta come, nello scorso dicembre, sia scoppiata la lotta nel grande complesso di tessitura e filatura nel nord del Cairo, Mahalla al-Kubra’s Misr, epicentro del movimento.

Airbus, Alcatel… Ancora una volta i sindacati sabotano le lotte operaie

Licenziamenti, riduzione di posti, chiusura di fabbriche, precarizzazione, decentramento …, sempre più i lavoratori salariati subiscono la terribile realtà dell’accelerazione della crisi capitalista. Gli attacchi sono gli stessi dappertutto; in Europa per il gruppo EADS-Airbus, all’Alcatel-Lucent, Volkswagen, Deutsche Telekom, Bayer, Nestlé, Thyssen Krupp, IBM, Delfi… e sul continente americano alla Boeing, Ford, General Motors, Chrysler… In Francia, nel solo settore privato ci sono stati ufficialmente 10.000 posti soppressi nel 2006 ed altri 30.000 sono previsti da qui al 2008. Questi piani ormai su scala mondiale sono sempre più massicci e non toccano più solo settori in decelerazione o arcaici, ma settori di punta come l’aeronautica, l’informatica, l’elettronica. Non riguardano più solo le piccole e medie imprese, ma si estendono a tutti i grandi gruppi leader dell’industria ed il loro indotto; non si limitano più agli operai della catena di montaggio ma toccano anche gli ingegneri, i quadri commerciali, i settori della ricerca.

Scioperi in Guinea: La combattività operaia esplode di fronte agli attacchi della borghesia

Dal 10 gennaio scorso, la Guinea conosce una situazione sociale esplosiva caratterizzata da un movimento di scioperi senza precedenti, dopo anni di scioperi che si susseguono a ripetizione. La classe operaia di Conakry, seguita da quella di numerose grandi città, come Kankan, e sostenuta dall’insieme della popolazione, si è lanciata in un movimento di protesta che esprime una gigantesca rabbia.

Intervento della CCI in Brasile: Dibattito sulle prospettive della lotta di classe

Nel settembre scorso, la CCI ha presentato, davanti ad un uditorio di 170 studenti di un'università brasiliana, la propria analisi sulla situazione mondiale e sull’alternativa storica che si pone. I punti centrali della nostra relazione introduttiva sono stati: la guerra, la lotta di classe ed il ruolo delle elezioni. Qui di seguito facciamo un breve resoconto del dibattito sviluppatosi nella riunione.

Prima ancora vogliamo però sottolineare il modo con cui i partecipanti si sono posti rispetto alla nostra presentazione il cui contenuto non era per loro "consueto" poiché denunciava le elezioni come strumenti della borghesia e metteva in evidenza la prospettiva dello sviluppo della lotta di classe internazionale. Malgrado ciò, lungi dal provocare ostilità o scetticismo, le nostre analisi hanno suscitato al contrario un grande interesse e spesso anche un sostegno esplicito.

 

Da Riunione pubblica CCI: Perché l’umanità può contare solo sulla lotta della classe operaia? E come possiamo riconoscerla?

Se è vero che esistono tantissime contraddizioni e sofferenze nella società in cui viviamo, la soluzione all’insieme di queste contraddizioni non potrà venire da una serie di lotte parcellari e specifiche e/o da una iniziativa popolare, ma dalla risposta dell’unica classe che ha in mano le sorti dell’umanità, la classe operaia. E’ per questo che è della più grande importanza saper riconoscere e distinguere le lotte che si pongono da un punto di vista genuinamente di classe da quelle che viceversa, nonostante la buona fede di chi le promuove, si pongono sul piano dell’interclassismo e partono dall’accettazione dello status quo.

Tesi sul movimento degli studenti nella primavera 2006 in Francia

Queste tesi sono state adottate dalla CCI il 3 aprile 2006 mentre il movimento degli studenti stava ancora svolgendosi. In particolare, la grande manifestazione del 4 aprile, che il governo sperava meno potente della precedente del 28 marzo, ha superato quest’ultima ampiamente con una partecipazione ancora più importante di lavoratori del settore privato. Nel suo discorso del 31 marzo, il presidente Chirac aveva tentato una manovra ridicola: aveva annunciato la promulgazione della legge delle “Pari opportunità” ed aveva chiesto che il suo articolo 8 (il Contratto di Primo Impiego, principale motivo della collera degli studenti) non venisse applicato. Invece di indebolire la mobilitazione questa pietosa contorsione l’ha al contrario rafforzata.

Ungheria 1956: un’insurrezione proletaria contro lo stalinismo

Cinquant’anni dopo la rivolta operaia che scosse l’Ungheria nel 1956, gli avvoltoi della borghesia ne “celebrano” l’anniversario nel loro stile abituale. La stampa borghese tradizionale versa una lacrima sulla resistenza eroica del “popolo ungherese” “per l'indipendenza nazionale” e contro gli “orrori del comunismo”. Tutte queste celebrazioni non descrivono che l'apparenza della rivolta, e dunque mascherano e distorcono il suo significato reale

Oaxaca (Messico): di fronte alla repressione dello Stato riflessione,organizzazione e mobilitazione proletarie

Nella prima mattinata del 14 giugno, 3000 poliziotti attaccano un presidio di manifestanti nel centro di Oaxaca, capitale dello Stato messicano dallo stesso nome. Questo presidio era stato formato tre settimane prima dai lavoratori della Scuola Pubblica per esigere aumenti salariali. Nello Stato di Oaxaca ci sono tra le regioni più povere del Messico dove gli insegnanti sono sottopagati e lavorano in condizioni inimmaginabili, tra bambini affamati. Gli insegnanti, attraverso manifestazioni di massa, hanno cercato il sostegno di altri lavoratori.

Gran Bretagna: un incoraggiante esempio di solidarietà operaia durante lo sciopero dei dipendenti comunali

Il seguente articolo ci è stato trasmesso dai membri del forum di discussione delle Midlands. Questo testo, oltre a darci una chiara visione generale del recente sciopero dei dipendenti comunali, contiene alcune informazione molto interessanti su una piccola ma significativa espressione della solidarietà di classe seguita allo sciopero.

 

Il 28 marzo 2006 c’è stato il più grande sciopero in Gran Bretagna dal 1926.

 

 

Tesi sul movimento degli studenti della primavera 2006 in Francia

Queste tesi sono state adottate dalla CCI il 3 aprile 2006 mentre il movimento degli studenti stava ancora svolgendosi. In particolare, la grande manifestazione del 4 aprile, che il governo sperava meno potente della precedente del 28 marzo, ha superato quest’ultima ampiamente con una partecipazione ancora più importante di lavoratori del settore privato. Nel suo discorso del 31 marzo, il presidente Chirac aveva tentato una manovra ridicola: aveva annunciato la promulgazione della legge delle “Pari opportunità” ed aveva chiesto che il suo articolo 8 (il Contratto di Primo Impiego, principale motivo della collera degli studenti) non venisse applicato.

Da New York a Delhi, da Belfast a Parigi: la rinascita della solidarietà operaia

In Francia, lo sciopero massivo dei giovani studenti e dei lavoratori – della nuova generazione della classe operaia – ha forzato il governo a ritirare la nuova legge sull’“impiego”, il CPE. L’organizzazione della lotta attraverso le assemblee generali, la capacità degli studenti di discutere collettivamente e di evitare molte delle trappole messe dalla classe dominante, la loro comprensione della necessità per il movimento di allargarsi ai salariati, tutti questi sono segni del fatto che stiamo entrando in un nuovo periodo di scontro tra le classi.

Lotta di classe in Francia Movimento contro il CPE: una ricca esperienza per le lotte future

l movimento degli studenti in Francia contro il CPE è riuscito a fare arretrare la borghesia che ha ritirato il suo CPE il 10 aprile. Ma se il governo è stato obbligato ad arretrare, è anche e soprattutto perché i lavoratori si sono mobilitati in solidarietà con i giovani della classe operaia, come si è visto nelle manifestazioni del 18 marzo, 28 marzo e 4 aprile.

 

Sciopero della metallurgia a Vigo in Spagna, un passo avanti nella lotta proletaria

Vogliamo salutare con forza e manifestare la nostra solidarietà con la lotta che hanno condotto i 23.000 operai della metallurgia, in forte percentuale giovani operai, a Vigo nella provincia della Galizia in Spagna, dal 3 maggio. Tutti i media ed i siti web dei sindacati e delle organizzazioni politiche cosiddette radicali hanno mantenuto un silenzio tombale su questi avvenimenti, tanto in Spagna che a livello internazionale (1). Per la classe operaia è importante discutere di questa esperienza, tirarne delle lezioni con spirito critico per poterle mettere in pratica, perché tutti i lavoratori hanno gli stessi problemi: precarietà, condizioni di lavoro sempre più insopportabili, aumenti allucinanti dei prezzi, licenziamenti, attacchi alle pensioni, attacchi ai lavoratori del settore pubblico…

La solidarietà della mobilitazione studentesca: Un esempio per l’intera classe operaia

Questo movimento si differenzia dalla maggior parte dei movimenti studenteschi che lo precedevano, poiché non ha un carattere interclassista. La mobilitazione studentesca in Francia contro la CPE (legge di "Contratto di primo impiego") è parte della lotta della classe operaia di tutto il mondo. Siccome all’attacco contro la giovane generazione di operai, l’insicurezza viene istituzionalizzato nel nome della”lotta contro l’insicurezza”, i studenti hanno colto e assunto subito nel sui insieme il carattere di lotta di classe della loro lotta.

Scioperi in Gran Bretagna, Svizzera, India...la solidarietà operaia è al centro della lotta di classe

La lotta contro il CPE in Francia, che ha particolarmente messo in evidenza il potenziale delle giovani generazioni di proletari, non è la sola espressione della rimonta delle lotte operaie. Anche se non sono particolarmente spettacolari, ogni mese si sviluppano nel mondo nuove lotte che mostrano una delle caratteristiche essenziali dello sviluppo attuale delle lotte operaie a livello internazionale: la solidarietà operaia al di là dei settori, delle generazioni, delle nazionalità. Esse portano perciò i germi che annunciano l’avvenire. E’ in questa dinamica che altre manifestazioni di solidarietà operaia si sono prodotte recentemente in Gran Bretagna, in Svizzera e in India.

Francia: Un saluto alle nuove generazioni della classe operaia!

La mobilitazione massiccia degli studenti in Francia contro gli attacchi economici del governo Chirac/Villepin/Sarkozy che ha voluto imporre il suo "Contratto di primo impiego" (CPE) con la forza, si inserisce pienamente nella dinamica attuale di ripresa della lotta del proletariato mondiale. Questo movimento non ha niente a che vedere con i movimenti precedenti, interclassisti, della gioventù studentesca. Appartiene alla lotta di tutta la classe operaia. Fin dall’inizio, questo movimento si è trovato su un terreno di classe, contro un attacco economico, contro il "non futuro" che il capitalismo promette alle giovani generazioni. Ed è per questo motivo che gli studenti in lotta sono stati capaci di mettere da parte le loro rivendicazioni specifiche (come la riforma del sistema dei diplomi LMD) a profitto di rivendicazioni comuni a tutta la classe operaia: "No al CPE! No alla precarietà, ai licenziamenti ed alla disoccupazione"!

Ondata di scioperi in Argentina: IL PROLETARIATO SI ESPRIME SUL SUO TERRENO DI CLASSE

Tutto ciò che racconta il governo del presidente argentino Kirschner sulla "fantastica ripresa " dell'economia argentina dopo il crollo del 2001, è solamente una frottola. La realtà subita quotidianamente dai lavoratori e dall'immensa maggioranza della popolazione è sempre più opprimente. Alcune cifre possono dimostrarla: la popolazione che vive sotto la soglia di povertà è passata dal 5% nel 1976 al 50% nel 2004. La carestia, limitata fin là alle province del Nord, Tucumán o Salta, dove l' 80% dei bambini soffrono di malnutrizione cronica, invade oramai le zone povere della spaventosa cintura di bidonville del sud di Buenos Aires.

Sciopero spontaneo dei lavoratori della SEAT: per poter sviluppare la lotta bisogna scontrarsi con il sindacato

Il 23 dicembre, gli operai della SEAT, sia del turno di mattina che del pomeriggio, sono scesi spontaneamente in sciopero per solidarietà con 660 dei loro compagni a cui la compagnia aveva, quella mattina stessa, consegnato la lettera di licenziamento.

E’ stato l’inizio di una risposta ad  un attentato criminale alle loro condizioni di vita. Un attentato perpetrato con premeditazione e perfidia dal Triangolo Infernale costituito dal padronato, dalla Generalidad (governo della Catalogna) e dai sindacati. Un attentato che va ben al di là dei 660 licenziamenti, perché ad essi si aggiungono i licenziamenti per motivi disciplinari dei lavoratori che parteciparono alle azioni di lotta dell’inizio di dicembre, i 296 licenziamenti mascherati da “dimissioni volontarie”, i piani di intensificazione dello sfruttamento con l’aumento della produzione, estorta ai lavoratori con le  loro ore di permesso,… In definitiva, un attacco brutale che apre la porta a nuovi attacchi. Non a caso il presidente della compagnia ha annunciato con cinismo e provocatoriamente che “i provvedimenti contemplati nell’accordo non assorbono tutta l’eccedenza di personale”.

L’avvenire è nella lotta di classe!

Mentre le campagne ideologiche della borghesia, che ci martellano da sedici anni, continuano a dirci che la classe operaia è una classe moribonda, che la sua lotta appartiene ad un passato ormai finito, la realtà si incarica di dimostrare che il proletariato è ben vivo e che non ha altra scelta che sviluppare la sua lotta dappertutto nel mondo.

 

La combattività e l’inizio di una solidarietà operaia si sono già manifestate in Europa con lo sciopero all’aeroporto londinese di Heathrow questa estate (vedi articolo in Rivoluzione Internazionale 142). La paura di una larga mobilitazione operaia ha spinto il governo Blair a ritirare una parte dell’attacco sulle pensioni nel settore pubblico destinato a decurtare le pensioni facendo passare progressivamente da 60 a 65 anni, tra il 2006 ed il 2013, l’età pensionistica.

Francia: la borghesia utilizza gli scontri nelle periferie contro la classe operaia

Dopo il volantino che abbiamo pubblicato l’8 novembre scorso (1) sul nostro sito web, l’articolo che segue insiste sulla trappola costituita dagli scontri avvenuti nelle periferie francesi per la classe operaia di tutto il mondo. Questa insistenza non è affatto superflua visto che dobbiamo purtroppo segnalare come molti compagni siano rimasti affascinati dalle fiamme dei roghi e dall’uso della violenza, quasi fossero questi degli obiettivi in sé della lotta.

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