Riunioni Pubbliche

Rapporti delle discussioni e questioni sollevate alle riunioni pubbliche della CCI

Perché la CCI parla di “rottura” nella dinamica della lotta di classe?

Lo scorso maggio, la CCI ha organizzato incontri pubblici in vari paesi sul tema: “Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Messico, Cina... Andare oltre il 1968”. L'obiettivo era quello di comprendere meglio il significato politico, globale e storico di queste lotte, le prospettive che esse offrono, ma anche le principali debolezze che la classe operaia dovrà superare per assumere le dimensioni economiche e politiche della sua lotta.

Gli anni 2020: Di fronte all’accelerazione della decomposizione capitalistica, solo la lotta della classe operaia ha un’alternativa per l’umanità

Dopo un anno guerra in Ucraina non si intravede alcuna via di uscita se non un’accelerazione di distruzione, morte e ancora più tensioni tra le forze imperialiste. Al contempo, la pandemia Covid 19 e i suoi milioni di vittime; le catastrofi climatiche che si abbattono con raddoppiata violenza sui quattro angoli del pianeta; la crisi economica, senza dubbio una delle peggiori nella storia del capitalismo, che getta interi settori del proletariato nella precarietà e nella miseria...

Presentazione per la riunione pubblica della CCI del 28 settembre: Dopo sei mesi di guerra barbara in Ucraina, gli scioperi dei lavoratori in Gran Bretagna sono l'inizio di una risposta

Per iniziare questa presentazione, vorremmo innanzitutto ripercorrere le cause di questa guerra, che abbiamo già sviluppato nei nostri precedenti incontri pubblici e nella nostra stampa:

- gli Stati Uniti vogliono mantenere e rilanciare il loro ruolo di potenza leader nel mondo;

- per questo hanno ingannato la Russia per farle invadere l'Ucraina, dicendo che in caso di invasione non sarebbero intervenuti;

-dopo l'invasione, hanno scatenato una campagna di sostegno all'Ucraina, costringendo i Paesi europei a schierarsi dietro di loro;

Invito alla riunione pubblica: Dopo sei mesi di guerra barbara in Ucraina, gli scioperi dei lavoratori in Gran Bretagna sono l'inizio di una risposta

Il capitalismo continua la sua barbarie militarista in Ucraina con migliaia di morti e distruzioni irreversibili, che si aggiungono al pericolo nucleare, sia per "incidenti" nelle numerose centrali sul territorio ucraino, sia per il dispiegamento di armi nucleari tattiche. Una guerra che a sua volta intensifica le tensioni e gli scontri imperialisti tra gli Stati centrali del capitalismo.

Un bilancio degli incontri pubblici sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista sulla guerra in Ucraina

A seguito della pubblicazione della Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista (Corrente Comunista Internazionale, Internationalist Voice e Istituto Onorato Damen)[1], sono stati organizzati da questi gruppi due incontri pubblici online, uno in italiano e uno in inglese, pe

Introduzione alla discussione per la riunione pubblica

In continuità con la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina, il 4 maggio scorso si è tenuta in Italia una riunione pubblica on line organizzata dalla CCI e dall’Istituto O. Damen (IOD) dal titolo “La guerra imperialista in Ucraina e i compiti dei rivoluzionari”.

Chi può fermare le guerre e la barbarie del capitalismo?

Stiamo vivendo la più intensa campagna di propaganda di guerra dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi, non solo in Russia e Ucraina, ma in tutto il mondo. È dunque essenziale che tutti coloro che cercano di difendere l’internazionalismo proletario di fronte ai tamburi di guerra colgano ogni occasione di riunirsi per discutere e chiarire, per sostenere e solidarizzare, e per definire meglio il metodo dei rivoluzionari contro la campagna militarista della borghesia.

Contro la guerra imperialista in Ucraina

Di fronte ai gravi sviluppi della guerra imperialista in Ucraina, la CCI ha risposto con un volantino internazionale, IL CAPITALISMO È GUERRA, GUERRA AL CAPITALISMO!, denunciando la barbarie del conflitto e le bugie ipocrite della classe dominante in entrambi i campi, e insistendo sul fatto che lo sviluppo della lotta di classe in tutti i paesi è l’unica via d’uscita dall’incubo di questo sistema in putrefazione.

Perché la CCI difende la validità del concetto di decomposizione del capitalismo?

Durante il nostro ultimo incontro pubblico online (in lingua francese) del novembre 2021 che ha affrontato “l'aggravarsi della decomposizione del capitalismo, i suoi pericoli per l'umanità e la responsabilità del proletariato”, diversi partecipanti hanno messo in dubbio la validità del concetto di decomposizione del capitalismo, sviluppato e difeso dalla CCI. Con questo articolo desideriamo continuare il dibattito fornendo nuove risposte alle obiezioni espresse durante questo incontro.

L'aggravarsi della decomposizione della società borghese. I suoi pericoli per l'umanità e la responsabilità del proletariato

Negli ultimi tempi, siamo stati colpiti da una serie di eventi catastrofici che rendono la vita sempre più insopportabile per una gran parte dell'umanità e alcuni dei quali arrivano a causare la morte di milioni di esseri umani.

L'intervento delle truppe americane in Afghanistan e il loro precipitoso ritiro hanno lasciato il paese nel caos. Un caos che fa sprofondare la maggior parte della popolazione nella miseria e nella disperazione assoluta.

Riunione Pubblica della CCI per Internet: Di fronte alla pandemia e alla crisi economica, quale risposta può dare la classe operaia?

La pandemia sta colpendo brutalmente tutta la popolazione e soprattutto la classe operaia. Attualmente ci sono 118 milioni di infetti, 2,6 milioni di morti nel mondo e un paese come l’Italia ha superato la dolorosa cifra di 100.000 morti. Ma un’altra terribile minaccia incombe: l'aggravarsi della crisi economica, con più di 50 milioni di disoccupati solo negli Stati Uniti.

Pandemia, assalto al Campidoglio a Washington: due espressioni dell'intensificazione della decomposizione capitalista

Nell'ultimo anno, il mondo è stato scosso da due eventi senza precedenti e di estrema importanza nella vita del capitalismo: la pandemia da Covid-19 e, più recentemente, l’assalto al Campidoglio a Washington avvenuto dopo le elezioni americane che hanno sancito la sconfitta di Donald Trump. Questi due eventi non sono né insignificanti né separati l’uno dall'altro e possono essere compresi solo in un quadro storico che presenteremo in questa presentazione.

La crisi sanitaria che stiamo vivendo oggi è l'evento più grave dal crollo del blocco dell’Est.

Pandemia Covid-19, assalto al Campidoglio a Washington: due espressioni dell'intensificazione della decomposizione capitalista

L'anno scorso è stato segnato, ancora una volta, da una serie di catastrofi, tra cui una pandemia globale che finora ha fatto più di 2 milioni di vittime e ha comportato un significativo aggravamento della crisi economica del capitalismo, facendo precipitare milioni di persone nella miseria e nella precarietà. L'anno 2021 è appena iniziato, ma è stato immediatamente segnato da un nuovo evento di portata storica: l'assalto al Campidoglio da parte di orde fanatiche trumpiste. Questi due eventi non sono separati l'uno dall'altro.

Incontro Pubblico

1919-2019. A CENTO ANNI DALLA FONDAZIONE DELLA INTERNAZIONALE COMUNISTA

LA STORIA E LE LEZIONI DELLA TERZA INTERNAZIONALE per LA BATTAGLIA ATTUALE PER IL PARTITO MONDIALE DELLA RIVOLUZIONE

RIUNIONE PUBBLICA SUL CLIMA

COSA SI DEVE FARE PER SALVARE VERAMENTE IL PIANETA?

E’ vero che il pianeta è in pericolo. E’ vero che è urgente fare qualcosa.  Il problema è: cosa?

E per sapere cosa bisogna chiedersi: quale è la vera causa di questa situazione? L’eccesso di consumi o un sistema economico-sociale che risponde solo all’esigenza del profitto e non al soddisfacimento dei bisogni umani (tra cui rientra avere un ambiente sano)?

E’ possibile allora porre rimedio a questo processo senza rimettere in discussione questo sistema di produzione?

Bilancio delle riunioni pubbliche sul movimento dei «Gilet gialli»

La CCI ha tenuto sei riunioni pubbliche in Francia sul tema «Perché i proletari devono difendere la loro autonomia di classe». Questo intervento, si è reso necessario per rispondere a numerose questioni riguardanti il movimento dei cosiddetti gilet gialli, questioni poste dal proletariato in generale e da numerosi elementi in via di politicizzazione. In effetti, abbiamo potuto sentire nei mezzi di informazione come nell'ambiente politicizzato che questo movimento è una manifestazione inedita della lotta di classe, qualcosa di comparabile allo sciopero generale del Maggio 1968.

Un secolo dopo la Rivoluzione in Germania

Un secolo fa, a cavallo degli anni 1918 e 1919, il proletariato si solleva in Germania, organizzandosi in Consigli e opponendosi alla barbarie capitalista. Saldare la rivoluzione dell’arretrata Russia e quella della più sviluppata Germania avrebbe potuto rappresentare una concreta possibilità di vittoria del proletariato, nel contesto dell’ondata rivoluzionaria internazionale tra gli anni Dieci e Venti del Novecento. La storia sarebbe potuta essere un’altra.
La sconfitta in Germania fu drammatica ma allo stesso tempo ricca di lezioni su:

IL POPULISMO AL POTERE IN ITALIA Un governo antiproletario che è un problema per la stessa borghesia

Al di là delle chiacchiere sul presunto “governo del cambiamento”, l’essenza antiproletaria di questo governo emerge con sempre maggiore chiarezza: guerra ai migranti e agli occupanti di case, flat tax che non cambia nulla per i proletari ma aiuta solo i grandi redditi, nessuna abolizione della “famigerata legge Fornero” che verrà solo riformata.

RIUNIONE PUBBLICA

Ti invitiamo a partecipare all’incontro che la CCI terrà Sabato 5 maggio 2018, dalle 17.00 alle 20.30 presso La Città del Sole, Vico Giuseppe Maffei 4, 80132 Napoli (traversa di Via San Gregorio Armeno, affianco all’ex Asilo Filangieri).

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