Appello ai lavoratori d’Europa e del mondo dall’Assemblea Generale di Gare de l’Est - Ile de France

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Questo appello è stato postato da un lavoratore dell’AG sul nostro forum in lingua francese di cui riportiamo anche l’introduzione al testo. Noi sosteniamo pienamente questa iniziativa internazionalista ed a nostra volta invitiamo tutti a diffonderla il più possibile.

CCI

Ciao a tutti, una parte dell’Assemblea Generale di “Gare de l’Est - Ile de France”, che si è costituita durante l’ultimo movimento di lotta, continua a riunirsi regolarmente. Abbiamo scritto collettivamente un testo (circa 4 settimane di discussioni e correzioni multiple) dove abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori che in Europa subiscono esattamente gli stessi attacchi che subiamo noi (ma questo vale per tutto il pianeta). Lo posterò qui in diverse lingue, se i lettori di questo forum potessero aiutare a diffonderlo quanto più possibile a livello internazionale, non sarebbe male!

Tibo (uno dei partecipanti dell’AG).

Appello ai salariati, ai disoccupati, agli studenti ed ai precari d'Europa

Siamo un gruppo di lavoratori salariati di differenti settori (ferrovieri, insegnanti, informatici, …), di disoccupati e di precari. Durante i recenti scioperi in Francia ci siamo riuniti in Assemblea Generale Interprofessionale - inizialmente sul marciapiede di una stazione (Gare de l’Est, Parigi), poi in una sala della Camera del lavoro. Volevamo raccogliere quanto più possibile dei lavoratori di altre città della regione parigina. Perché ne abbiamo abbastanza della collaborazione di classe dei sindacati che ci portavano ancora una volta alla sconfitta, abbiamo voluto organizzarci da soli anche per tentare di unire i settori in sciopero, estendere lo sciopero e far si che fossero gli stessi scioperanti a controllare la propria lotta.

Alla guerra sociale dei capitalisti. I lavoratori devono opporre una lotta di classe

In Gran Bretagna, in Irlanda, in Portogallo, in Spagna, in Francia, … in tutti i paesi, siamo tutti attaccati duramente. Le nostre condizioni di vita si deteriorano. In GB, il governo Cameron ha annunciato la soppressione di 500.000 posti di lavoro nel settore pubblico, 7 miliardi di sterline di tagli nei bilanci sociali, la triplicazione delle tasse d’iscrizione all’università, ecc.

In Irlanda, il governo Cowen ha appena abbassato il salario orario minimo di più di un euro e le pensioni del 9%.

In Portogallo, i lavoratori sono confrontati ad un tasso di disoccupazione record. In Spagna, il “grande socialista” Zapatero non smette di fare tagli netti in ogni genere di sussidio di disoccupazione, di aiuti sociali e medici …

In Francia, il governo continua ad attaccare le nostre condizioni di vita. Dopo le pensioni, è la volta della sanità. L’accesso alle cure diventa sempre più difficile per i lavoratori: sempre più medicinali che non vengono rimborsati, aumento delle mutue private, soppressione di posti nell’ospedale pubblico. Come tutti i servizi pubblici (Poste, EDF-GDF [elettricità e gas], TELECOM), il settore ospedaliero viene smantellato e privatizzato. Risultato: milioni di famiglie operaie già da ora non possono più occuparsi!

Questa politica è vitale per i capitalisti.

Di fronte allo sviluppo della crisi e del crollo di parti intere dell’economia capitalista, questi ultimi trovano sempre meno mercati, fonte di profitti per i loro capitali. Quindi sono ancora più costretti a privatizzare i servizi pubblici.

Tuttavia questi nuovi mercati sono più ristretti in termini di sbocchi produttivi di quanto non lo siano i pilastri dell’economia mondiale come l’edilizia, l’auto, il petrolio, …. Anche nel migliore dei casi, questi non permetteranno un nuovo slancio economico salvatore. Pertanto, in questo contesto di crollo, la lotta per i mercati sarà ancora più accanita per i grandi trust internazionali. In altre parole, per gli investitori di capitali sarà questione di vita o morte. In questa lotta ogni capitalista si trincererà dietro il suo Stato per difendersi. In nome della difesa dell’economia nazionale, i capitalisti tenteranno di trascinarci dietro la loro guerra economica. Di questa guerra, le vittime sono … i lavoratori. Perché dietro la difesa dell’economia nazionale, ogni borghesia nazionale, ogni Stato, ogni padrone prova a ridurre i suoi “costi” per mantenere la sua “competitività”. Concretamente, non smetteranno di intensificare gli attacchi contro le nostre condizioni di vita e di lavoro. Se li lasciamo fare, se accettiamo di stringerci ancora la cinghia, questi sacrifici non vedranno fine. Rimetteranno in discussione perfino le nostre condizioni di esistenza!

Lavoratori, rifiutiamo di lasciarci dividere in corporazione, settore o nazionalità. Rifiutiamo di consegnarci a questa guerra economica da una parte e d’altra delle frontiere. Battiamoci insieme ed uniamoci nella lotta! Il grido lanciato da Marx è sempre più attuale: “Proletari di tutti i paesi, unitevi”.

Tocca a noi lavoratori prendere in mano le nostre lotte.

Oggi, sono i lavoratori in Grecia, in Spagna, gli studenti in Inghilterra ad essere in lotta ed a essere il bersaglio di governi che, di sinistra come destra, sono al servizio delle classi dirigenti. E come noi in Francia, avete a che fare con governi che reprimono violentemente i lavoratori ed i disoccupati, gli studenti, i liceali.

In Francia, quest’autunno, abbiamo voluto difenderci. Eravamo milioni a scendere nelle strade per rifiutare puramente e semplicemente questo nuovo attacco. Ci siamo battuti contro questa nuova legge e contro tutte le misure di austerità che ci toccano in pieno. Abbiamo detto “No!” all’aumento della precarietà e della povertà. Ma l’intersindacale ci ha portati volutamente alla sconfitta combattendo contro l’estensione del movimento di sciopero.

         Anziché rompere le barriere tra categorie e corporazioni per unire il più ampiamente possibile i lavoratori, ha chiuso le assemblee generali di ogni impresa agli altri lavoratori.

         Ha fatto azioni spettacolari “per bloccare l’economia” ma non fa niente per organizzare picchetti di sciopero o picchetti volanti che avrebbero potuto attirare altri lavoratori nella lotta. Cosa che dei lavoratori e dei precari hanno fatto.

         Ha negoziato la nostra sconfitta alle nostre spalle, dietro le porte chiuse dei gabinetti ministeriali.

L’intersindacale non ha mai rigettato la legge sulle pensioni, anzi ha detto e ripetuto che essa era “necessaria” e “inevitabile”! Secondo loro avremmo dovuto accontentarci di chiedere al suo fianco “più negoziati governo-padronato-sindacati”, “più aggiustamenti della legge per una riforma più giusta ed equa” …

Per lottare contro tutti questi attacchi, non possiamo che contare su noi stessi. Per quello che ci riguarda abbiamo difeso in questo movimento la necessità per i lavoratori di organizzarsi nei luoghi di lavoro in Assemblee Generali sovrane, di coordinarsi a livello nazionale per dirigere il movimento di sciopero eleggendo delegati revocabili in qualsiasi momento. Solo una lotta animata, organizzata e controllata da tutti i lavoratori, tanto nei suoi mezzi che nei suoi obiettivi, può creare le condizioni necessarie per garantire la vittoria.

Sappiamo che non è finita, gli attacchi continueranno, le condizioni di vita saranno sempre più difficili e le conseguenze della crisi del capitalismo vanno soltanto a peggiorare. Ovunque nel mondo dobbiamo quindi batterci. Per farlo dobbiamo ritrovare la fiducia nella nostra forza:

Noi siamo capaci di prendere le redini delle nostre lotte e di organizzarci collettivamente.

Noi siamo capaci di discutere apertamente e fraternamente, senza paura di parlare.

Noi siamo capaci di controllare realmente la tenuta dei nostri dibattiti e le nostre decisioni.

Le assemblee generali non devono essere dirette dai sindacati ma dai lavoratori stessi.

Dovremo batterci per difendere le nostre vite ed il futuro dei nostri figli!

Gli sfruttati di tutto il mondo sono fratelli e sorelle di una stessa ed unica classe!

Solo la nostra unione al di là delle frontiere sarà in grado di buttare giù questo sistema di sfruttamento.

Dei partecipanti dell’AG interprofessionale “Gare de l’Est e Ile de France”

Per contattarci: [email protected].

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