L’ospedale di Kilkis in Grecia sotto il controllo dei lavoratori

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Il personale dell’ospedale generale di Kilkis, nella Macedonia centrale, a nord di Tessalonica (Grecia), ha occupato l’ospedale e lo dichiara sotto il suo controllo.

I lavoratori hanno reso pubblica la seguente dichiarazione lo scorso 4 febbraio:

1. Riconosciamo che i problemi attuali e permanenti del Sistema sanitario nazionale e delle organizzazioni associate non possono essere risolti da rivendicazioni specifiche ed isolate o da nostri interessi particolari, perché questi problemi sono il risultato di una lotta più generale contro la politica antipopolare del governo e del neoliberismo globalizzato+

2. Riconosciamo anche che insistendo su questo tipo di rivendicazioni, parteciperemmo al gioco implacabile del potere che, per rispondere al suo nemico - e cioè al popolo indebolito e diviso -, tenta di evitare la creazione di un Fronte popolare universale a livello nazionale e mondiale, con interessi comuni e rivendicazioni contro l’impoverimento sociale provocato dalla politica del potere.

3. Per questa ragione, poniamo i nostri interessi particolari nel quadro delle rivendicazioni politiche ed economiche espresse da una gran parte del popolo greco che oggi soffre dell’attacco brutale del capitalismo; per avere successo queste rivendicazioni devono essere portate fino in fondo, in coordinamento con le classi medie e basse della nostra società.

4. Il solo modo per arrivarci è la rimessa in causa, attraverso l’azione, non solo della legittimità politica ma anche della legalità dell’arbitrarietà autoritaria ed antipopolare di una gerarchia che si dirige a grande velocità verso il totalitarismo.

Ospedale generale di Kilkis

Qui accesso gratuito alle cure mediche

La salute pubblica gratuita è un obbligo costituzionale

5. Noi lavoratori dell’ospedale generale di Kilkis, rispondiamo a questo totalitarismo con la democrazia. Occupiamo l’ospedale pubblico e lo mettiamo sotto il nostro controllo diretto e totale. D’ora in poi l’ospedale generale di Kilkis avrà un governo autonomo e la sola autorità legittima per prendere le decisioni amministrative sarà l’Assemblea Generale dei lavoratori.

6. Il governo non è dispensato dai suoi obblighi finanziari per ciò che riguarda la dotazione e l’approvvigionamento dell’ospedale, ma se continua ad ignorare questi obblighi, dovremo informarne il pubblico e ci rivolgeremo all’amministrazione locale e, soprattutto, alla società tutta intera affinché ci sostengano con tutti i modi possibili per: (a) la sopravvivenza del nostro ospedale, (b) un sostegno generale al diritto a cure mediche pubbliche e gratuite, (c) il capovolgimento, attraverso una lotta popolare comune, del governo attuale e la cessazione di ogni altra politica neoliberista, qualunque sia la sua origine e (d) una democratizzazione profonda e sostanziale, e cioè che sia la società, e non dei terzi ad essere responsabile delle decisioni sul suo avvenire.

7. A partire dal 6 febbraio, il comitato dei lavoratori dell’ospedale di Kilkis limiterà il lavoro alle sole emergenze fino al pagamento integrale delle ore lavorate ed il ritorno ai livelli di stipendi anteriori all’arrivo della Troica (CE, BCE e FMI). Intanto, essendo ben coscienti della nostra missione sociale e dei nostri obblighi morali, baderemo alla salute dei cittadini che vengono all’ospedale fornendo cure gratuite ed un alloggio ai bisognosi e continueremo ad esigere che il governo si assuma le sue responsabilità e metta fine alla sua politica crudele, eccessiva ed antisociale.

8. Abbiamo deciso di tenere una nuova assemblea generale lunedì 13 Febbraio nell’auditorio del nuovo edificio dell’ospedale alle 11, dove decideremo delle procedure necessarie per mettere efficacemente in opera l’occupazione dei servizi amministrativi e condurre a buon fine l’autogestione dall’ospedale che comincerà nello stesso giorno. Terremo ogni giorno un’assemblea generale che sarà lo strumento fondamentale per prendere decisioni circa gli impieghi e il funzionamento dell’ospedale. Chiamiamo alla solidarietà il popolo ed i lavoratori di tutti i settori, con la collaborazione di tutti i sindacati e delle organizzazioni progressiste ed il sostegno di tutti i media che scelgono di dire la verità. Siamo determinati a continuare finché i traditori che hanno venduto il nostro paese se ne vadano. O loro o noi!

Le decisioni prese saranno rese pubbliche attraverso una conferenza stampa alla quale sono invitati tutti i media, locali e nazionali, mercoledì 15/2/2012 alle 12, 30. Le nostre AG quotidiane inizieranno il 13 febbraio. Informeremo i cittadini di tutti gli avvenimenti importanti che si svolgono nel nostro ospedale con comunicati e conferenze stampa. Inoltre, utilizzeremo tutti i mezzi disponibili per far conoscere questi fatti affinché questa mobilitazione riesca.

Noi chiamiamo:

a) i nostri concittadini a manifestare la loro solidarietà col nostro sforzo,

b) tutti i cittadini che ricevono un trattamento ingiusto nel nostro paese alla contestazione, ad opporsi ai loro oppressori,

c) i nostri compagni lavoratori di altri ospedali a prendere decisioni simili,

d) i salariati di altri rami dei settori pubblico e privato e gli aderenti delle organizzazioni di lavoratori e progressiste, ad agire nello stesso senso, affinché la nostra mobilitazione diventi una resistenza operaia e popolare universale ed un’insurrezione, fino alla nostra vittoria finale sull’élite economica e politica che oggi opprime il nostro paese ed il mondo.

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