Il calcio, un concentrato di nazionalismo

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Pubblichiamo qui di seguito larghi estratti di un articolo della nostra sezione in Turchia. Nel testo si ricordano alcuni avvenimenti calcistici degli ultimi decenni che mostrano fino a che punto questo sport è stato sempre utilizzato per esacerbare il nazionalismo.

Sono inziati i mondiali di calcio in Sud Africa. Ora, il calcio serve spesso alla classe dominante per incoraggiare i sentimenti nazionalistici e dividere la classe operaia.

In Turchia quando la squadra di Instambul Galatasary vinse la coppa EUFA, nel 2000, ci furono due morti durante la semi-finale e tre nella finale.

Le partite di qualificazione per questa Coppa del Mondo tra l’Egitto e l’Algeria, dello scorso anno, hanno fatto esplodere l’odio nazionalista. Al Cairo sono stati ammazzati sei tifosi algerini e ne sono stati feriti 21. A Khartoum, in Sudan, sono stati feriti 23 egiziani e uccisi 14 algerini. Ci sono stati anche centinaia di feriti in Algeria durante i festeggiamenti dopo la partita! Molti dei 15.000 operai egiziani che vivevano in Algeria sono stati attaccati e costretti a partire. Migliaia di tifosi egiziani si sono scontrati in vere e proprie battaglie campali contro la polizia nel centro del Cairo, con 11 feriti tra i poliziotti e 24 tra i tifosi. Alcuni tifosi, non potendo raggiungere i supporter algerini, si sono scagliati contro la vicina ambasciata indiana.

Nel maggio 1990 la partita Dynamo di Zagabria/Red Star di Belgrado ha avuto un ruolo importante nella marcia alla guerra nell’ex - Jugoslavia. Certo, le guerre non sono prodotte dalle partite di calcio. Tuttavia tali dimostrazioni pubbliche di odio nazionalista servono a mobilitare la classe operaia verso la guerra. Questa partita si concluse infatti con una battaglia campale tra bande nazionaliste croate e serbe (i serbi erano guidati da Arkan, un nazionalista che sarebbe stato poi ricercato dall’ONU per crimini contro l’umanità!). La polizia fu rapidamente sopraffatta dal gran numero di gente, ma ritornò con rinforzi, autocarri blindati e cannoni ad acqua per aggiungere del suo al clima di violenza generale. Un’ora dopo, con centinaia di feriti e svariati morti per pallottole, armi bianche o avvelenati dai gas lacrimogeni, la battaglia continuava ancora. La guerra degli anni 1990-2001, nella quale più di 60.000 persone avrebbero trovato la morte, era pronta a partire. Le Tigri di Arkan, milizia nella quale sono stati arruolati molti dei tifosi del Red Star, hanno svolto un ruolo non trascurabile in alcuni dei peggiori episodi di pulizia etnica. Zvonimir Boban, che ha avuto più tardi una grande notorietà nella A. C. Milan, si vantò di avere attaccato un poliziotto durante la sommossa. Afferma contiuamente che lui ama la Croazia più di ogni altra cosa e che morirebbe per il suo paese. Lui non ha certo sacrificato la sua vita sull’altare della nazione ma decine di migliaia di sventurati operai, loro, l’hanno fatto!

Nel 1969, la corsa alla qualificazione per la Coppa del Mondo del 1970 tra il Salvador e l’Honduras fu la scintilla che infiammò quella che già era una situazione di tensione di guerra. Dopo l’incontro di ritorno, i mass media dei due paesi fecero servizi giornalistici che inasprivano l’odio nazionalistico verso l’altro e incitavano gli operai di ciascuno dei due paesi ad uccidersi l’un l’altro. La guerra, che effettivamente scoppiò, fece 4.000 morti in quattro giorni.

Sabrì